MARTINI, Vincenzo
Autore drammatico, noto come l'Anonimo Fiorentino: nacque a Firenze nel 1803, morì nel 1862. Fu padre di Ferdinando Martini (v.). Alto funzionario del governo granducale, il M. visse nella società aristocratica fiorentina, per la quale compose le sue prime commedie.
Dal 1843 al 1848 fece recitare: Gli educatori, che ebbe buon successo; Il marito in veste da camera, vivace, ironica, con scene, per il tempo, audaci e realistiche; Il marito e l'amante; e infine L'amante muto, scherzo comico. Vennero poi le tre commedie che, portate innanzi al gran pubblico, gli assicurarono la fama. Prima fu Adelaide Ristori, nel 1853, a vincere la ritrosia dell'autore e a rappresentare Una donna di quarant'anni, dramma assai fine, che ha la malinconia dei tramonti. Esito meno buono ebbe Il misantropo in società, amara caricatura del giovane di vent'anni che "per aerei disinganni crede chiusa la vita". Grande successo ottenne invece Il cavaliere d'industria, recitato dalla compagnia Robotti-Vestri (1854): satira caustica della società fiorentina prona innanzi al forestiere. I temi delle commedie del M., attinti alla vita quotidiana, sono svolti con garbata facoltà d'osservazione, in un dialogo spigliato e vivace.
Bibl.: F. Martini, Al teatro, Firenze 1895, p. 37 segg.