ALBARELLA (Albarella d'Afflitto), Vincenzo
Nacque a Napoli nel 1822, da Giovan Battista. Considerato elemento sedizioso, fu sottoposto nel settembre 1848 a sorveglianza insieme con il padre, allora a Reggio Calabria. Nell'aprile 1851 padre e figlio fuggivano da Napoli, su una nave inglese, e raggiungevano Genova, bene accolti dall'ambiente mazziniano.
L'A. si convertì al protestantesimo, e sembra che per la sua attività politicoreligiosa fosse nel 1852 espulso da Genova, riparando a Torino. Nello stesso anno l'A., insieme con B. Mazzarella, L. De Sanctis e altri democratici, rompeva però con la Chiesa valdese, cui aveva aderito, e cui rimproverava in quel momento uno spirito eccessivamente chiuso e "clericale". L'A. e gli altri costituirono allora una "Società Evangelica", che fondò il periodico Luce Evangelica e a Torino e a Genova cercò di contrapporre proprie "Chiese libere" a quelle valdesi. La Società non ebbe tuttavia lunga vita, e l'A., dopo qualche anno, tornò nella Chiesa valdese. Fu anche a Londra, dove nel 1853 collaborò con l'ex prete G. Ferrero nella Chiesa evangelica italiana. Entrato poi nella magistratura italiana, finì i suoi giorni a Lucca, consigliere di Corte d'appello e membro eminente della locale comunità valdese.
Morì il 14 sett. 1880.
Tra i suoi scritti principali: A Guglielmo Gladstone, narrando del popolo di Napoli, Torino 1851; Gianavele o i Valdesi: storia del sec. XVII, 3 voll., Torino 1854; Gli ultimi Borboni al cospetto dell'attuale libertà d'Italia, Bari 1865.
Fonti e Bibl.: Com. di Lucca, Arch. Stato Civile, 1880, Morti, atto 1030; M. Mazziotti, La reazione borbonica nel regno di Napoli, Roma 1912, p. 14; G. Spini, Risorginzento e Protestanti, Napoli 1956, pp. 282, 306, 320 s., 341, 345 (e docc. dell'Arch. di Stato di Napoli ivi citati); A. A. Hugon, Correnti evangeliche tra gli Italiani in esilio, 1840-1860, in Rass. storica del Risorgimento, XLIII (1956), p. 220.