VERNAZZA, Giuseppe, barone di Freney
Erudito e latinista, nato ad Alba il 10 gennaio 1745, morto a Torino il 13 maggio 1822. Dopo aver atteso a pubblici uffici, si ridusse a vita privata, con il titolo di segretario di stato, per dedicarsi tutto agli studî. Fedele ai suoi re, fu perseguitato nel triennio repubblicano. Al tempo di Napoleone, fu bibliotecario dell'università di Torino. Dopo la restaurazione della monarchia piemontese, diede lezioni di storia a Carlo Alberto e insegnò paleografia all'università.
Dotto latinista, fu assai valente, prima di L. Lanzi e di S. Morcelli, nel comporre epigrafi latine. Discepolo di G. T. Terraneo, coltivò soprattutto la storia piemontese. Illustrò le antichità d'Alba, scrisse lucide biografie e monografie di storia civile, religiosa, letteraria e artistica del Piemonte; molte ne inserì nella Biblioteca Oltremontana; altre ne lasciò inedite. La sua opera maggiore è il Dizionario dei tipografi piemontesi fino al 1821, che fu compiuto da C. Gazzera (Torino 1859).
Bibl.: C. Boucheron, Vita del bar. G. V., trad. da T. Vallauri, Torino 1837; G. Claretta, Memorie storiche intorno alla vita e agli studii di G. T. Terraneo, A. P. Carena e G. V., Torino 1862; G. Roberti, Il carteggio erudito tra G. V. e G. A. Ranza, in Atti R. Ac. scienze di Torino, XXIX (1893).