VENZONE (da Aventio o Aventionum; A. T., 24-25-26)
Cittadina della provincia di Udine, posta sulla sinistra del Tagliamento. poco dopo la confluenza in esso della Fella, in un luogo di passaggio obbligato, 230 m. s. m. La sua importanza era in rapporto con il fatto che ivi dovevano sostare e pagare il dazio (muta) le merci provenienti dalla Germania. Essa conserva tuttora l'aspetto del borgo medievale, cinto da mura alte e massicce. Fuori di queste, al di là del torrente Verzonassa, si trova il cosiddetto Borgo, dove già nel Medioevo era esercitata l'industria tessile (specie seta). Una strada, con case dai tetti molto sporgenti, attraversa il paese in tutta la sua lunghezza. Il centro è costituito dalla Piàzza del municipio con il Palazzo comunale, la chiesa di S. Giovanni, una fontana, alcune belle case. Nota curiosità di Venzone (rotonda di fronte al duomo) sono le cosiddette mummie, dovute a un processo naturale di disseccamento.
Il comune che si estende su un territorio di 54,08 kmq., abbraccia, oltre a un tratto della Valle del Tagliamento e della Fella, gran parte del bacino della Verzonassa, le pendici di NE. del San Simeone e quelle occidentali del Plauris. Il suolo è mediocremente fertile (solo 2 kmq. di seminativi, molte ghiaie). Gli abitanti, che erano 3522 nel 1881 e 4091 nel 1901, sono ora 3204 dei quali 1165 a Venzone, gli altri in tre frazioni (tra cui Portis e Piani, situate lungo la strada pontebbana) e in case sparse (circa un quarto del totale).
Monumenti. - Nel lungo borgo sono alcune case ornate da eleganti bifore gotiche. Il duomo, che si attribuisce al medesimo maestro Griglio che diresse i lavori di quello di Gemona, ha una curiosa pianta ibrida fra il sistema basilicale, il centrale e la croce latina: ibridismo che denota, forse, più che rifacimenti, incertezza iniziale o mancanza di un piano unitario, e si ripete nell'alzato, con elementi di romanico nei portali e negli archi del transetto, e di gotico rudimentale negli archi delle cappelle (ma con capitelli romanici primitivi), nei finestroni, nei contrafforti delle absidi sormontati da piramidette in funzione di guglie. Il portale maggiore ha una Crocifissione romanica tarda; i laterali altre sculture di aspetto più arcaico. Il complesso dell'opera, che arriva già al principio del sec. XIV, denota maestranze provinciali. Due cappelle affrescate nella seconda metà del sec. XIV: quella della Consacrazione (il Patriarca Bertrando consacra la chiesa) e quella del Gonfalone (Incoronazione, Giudizio, La Sibilla e Augusto) attestano la presenza di pittori seguaci di Vitale da Bologna. Affini, questi affreschi, ad altri con Santi, nella chiesetta di S. Giacomo. Il duomo ha anche due acquasantiere e una vasca battesimale di Bernardino da Bissone, e conserva nel ricchissimo tesoro preziose oreficerie, tra le quali notevoli: un fermaglio da piviale di argento, una Annunciazione del sec. XIV, una croce firmata "Bernardo de Marcho Sesto fecit, 1412", paramenti, arredi.
Il municipio, sopra una loggia ad archi tondi, ha un piano con belle bifore gotiche, al quale si accede da scala esterna, e torretta angolare veneta con l'orologio e il Leone.
Storia. - La posizione di Venzone (come quella di Gemona) in un sito di notevole transito commerciale fece di questo comune un luogo importante e ambito da varie signorie. Acerrime furono le lotte con Gemona, miranti alla reciproca distruzione. Feudo dei Mels, Venzone, dopo essere stata da questi offerta inutilmente ai conti di Gorizia, fu ceduta (1288) al patriarca d'Aquileia Della Torre, che, a sua volta, ne investiva Mainardo duca di Carinzia, per averlo alleato nella sua lotta contro i Visconti. Venzone fu quasi costantemente in conflitto o con i patriarchi o con la vicina e rivale Gemona, passando dall'uno all'altro signore (duchi di Carinzia, conti di Gorizia, patriarchi d'Aquileia, duchi d'Austria). Verso la fine del sec. XIV Venezia si inserisce nelle lotte friulane e trova alleati anche nei Venzonesi, contro i Carraresi. L'assoggettamento del Friuli a Venezia (1420) pacificò, sotto un solo dominio, tutta la regione. Durante la guerra per la lega di Cambrai, Venzone fu validamente difesa da Antonio Bidernuccio capitano di Venzone, e il ricordo di tale difesa è conservato in un vivace ritmo popolaresco.
Bibl.: V. Joppi, Notizie della terra di V. in Friuli, Udine 1871; U. Castellani, Le iscrizioni del palazzo comunale di Venzone, Venezia 1908; F. M. Marcolini, Sulle mummie di Venzone, Memoria, Milano 1831, illustr.; G. Bragato, Da Gemona a Venzone, Bergamo 1913 (Italia artistica, n. 70); L. Coletti, Sull'origine e sulla diffusione della pittura romagnola del Trecento, in Dedalo, XI (1930-31), pp. 197-216, 291-312; id., Il maestro dei padiglioni, in Miscellanea Supino, Firenze 1935. - Per il noto canto popolaresco ("Su, su, su Venzon, Venzone"), v. l'ediz. curatane da V. Joppi nel 1887.