Ventura di Raulica, Gioacchino
Sacerdote e filosofo (Palermo 1792 - Versailles 1861). Nel 1817 entrò nell’ordine dei chierici regolari teatini. Autore di libri di filosofia, politica e apologetica, seguace di Lamennais (nella sua prima fase, di combattivo tradizionalismo) e degli ultramontani francesi, curò a Napoli la rivista «Enciclopedia cattolica» (1821-23). Fu in seguito a Roma professore di Diritto pubblico ecclesiastico alla Sapienza. Dal 1830 al 1833 fu generale del suo ordine. Dopo l’avvento di Pio IX sposò la causa liberale e neoguelfa, divenendo sostenitore di una confederazione degli Stati italiani guidata dal papa. Favorì i moti separatisti scoppiati a Palermo nel 1848 e fu rappresentante del governo siciliano presso la Santa Sede. Nello stesso periodo cercò di ottenere da Pio IX una costituzione per gli Stati pontifici. Fuggito poi il papa a Gaeta, riconobbe la Repubblica romana e, pur rifiutando di far parte dell’Assemblea costituente, scrisse violenti articoli sul «Monitore Romano» in difesa della separazione tra Chiesa e Stato. Caduta la Repubblica romana riparò in Francia.