Regista tedesco (Berlino 1899 - Capri 1964), marito di Kristine Söderbaum. Figura chiave del cinema del III Reich, fu dapprima attore (Der Fall Brenken, 1934; Der rote Reiter, 1935), passando poi alla regia. È autore di opere di sostegno al razismo, come: Jud Süss (1940) e Der grosse König (1942, per il quale vinse la Coppa Mussolini come miglior film straniero alla Mostra di Venezia). Ha diretto inoltre: Kreutzersonate (1937); Jugend (1938); Die goldene Stadt (1942); il colossale Kolberg (1945); Verrat an Deutschland (Berlino-Tokyo, operazione spionaggio, 1955); Liebe kann wie Gift sein (1958). Ha scritto Im Schatten meiner Filme (post., 1966). Fu processato ma assolto dalle accuse di collaborazionismo.