Dante, un sospiro messaggier del core
In questo sonetto (abba, abba: cde, edc) Guido Cavalcanti racconta a D. una sua visione: gli è apparso Lapo Gianni, " servitore " di Monna Lagia, chiedendo pietà; ma Guido ha saputo da Amore che anche la donna è innamorata, e che Lapo sarà corrisposto (poco convincente l'ipotesi del Di Benedetto che il " servitore " di Lagia sia lo stesso Cavalcanti). Il tema dell'evasione fantastica o della visione o del sogno, frequente nella corrispondenza fra D. e Guido, è connesso al tema dell'amicizia fra spiriti aristocratici, che il Contini definisce come momento poetico iniziale dello Stilnovo, insieme con l'altro dell'ipostatizzazione e rappresentazione dell'evento interiore. Quest'ultimo è svolto, però, nel sonetto, in forma fabulosa e parabolica, con grazia stilizzata e sorridente e con signorile malizia: come, cioè, raffinato divertimento, non come assorto scavo interiore. Cfr. anche il sonetto Se vedi Amore, dove pure si parla di Lapo.
Bibl. - R. Ortiz, Studi sul canzoniere di D., Bucarest 1923, 174 ss.; A. Corbellini, Lapo fiorentino reietto dalla corte d'Amore, Pavia 1925; L. Di Benedetto, Fra gli amori di D. e del Cavalcanti, Napoli 1928, 6-10; Barbi-Maggini, Rime; Contini, Poeti II 547.