Poeta, scrittore e saggista sudcoreano (n. Kunsan 1933). Nel corso della vita è stato testimone consapevole e sofferto dei tanti eventi drammatici che hanno scosso il suo Paese: dall'occupazione giapponese alla Seconda guerra mondiale, alla guerra fratricida che ha portato alla creazione di due distinte nazioni. Monaco buddista dall'inizio degli anni Cinquanta del 20° secolo, ha pubblicato nel 1960 la prima raccolta di poesie. Lasciata con grandi polemiche nel 1962 la comunità buddista, ha attraversato una travagliata e lunga crisi esistenziale che se da una parte lo ha condotto anche a tentativi di suicidio, dall'altra ha rappresentato l'inizio di una nuova consapevolezza politica che lo ha visto, più volte imprigionato, in lotta con i diversi regimi autoritari succedutisi alla guida del Paese. La sua inesauribile, incredibilmente prolifica vena creativa, in grado di attraversare ogni genere letterario (dal breve epigramma al poema, dal romanzo al saggio critico) non si è tuttavia mai interrotta, riprendendo vigore soprattutto nel corso degli anni Ottanta in concomitanza con una ritrovata serenità interiore. A partire dal 1986 ha pubblicato il primo volume del grande poema epico-popolare Maninbo (Diecimila vite), grandioso work-in progress (giunto nel 2007 al 26° volume), raccolta di poesie dedicate a tutte le persone incontrate dal poeta durante la vita. Al 2001 risale Sŏm, la prima la raccolta di brevi liriche tradotta in italiano (Fiori d'un istante, 2005).