tubulopatia
Nefropatia sostenuta da alterata funzione dei tubuli renali, primitiva o secondaria a una condizione extrarenale. Sebbene anatomicamente i tubuli e l’interstizio renali siano distinti, la fisiopatologia li vede sempre coinvolti contemporaneamente, così che si parla comun. di malattie tubulo-interstiziali.
Nella maggior parte dei casi una t. è dovuta a una reazione di ipersensibilità ad un farmaco (t. da farmaci), spec. FANS e antibiotici del gruppo delle penicilline; la t. acuta indotta da farmaci si presenta con febbre, artralgie, insufficienza renale acuta, all’esame istologico necrosi dei tubuli di grado variabile e densi infiltrati nell’interstizio da parte di granulociti eosinofili. Le t. infettive si verificano di solito in corso di pielonefrite acuta o di infezioni sistemiche virali o batteriche; i germi più frequentemente responsabili sono: virus della mononucleosi infettiva (di Epstein-Barr), HIV, morbillo, legionella, leptospira, clamidie e streptococchi. Le t. da malattie immunitarie sono date da molte patologie infiammatorie e da disordini immunitari (sclerosi multipla, sarcoidosi), con interessamento dell’interstizio renale; rispondono generalmente bene alla terapia corticosteroidea.
L’abuso di analgesici è una delle principali cause di t. croniche, che si accompagnano solitamente a necrosi della papilla renale; sono presenti insufficienza renale e anemia. Altre t. sono quelle da terapia radiante e da anemia falciforme.