TRIENTE (triens "un terzo dell'unità")
Nella monetazione antica italica e romana è il nominale eneo del valore di 4 oncie, precisamente un terzo dell'asse, donde il suo segno (0 0 0 0). È stato monetato da Roma costantemente e fa parte delle serie fuse librali e semilibrali, e delle serie coniate delle varie successive riduzioni (v. asse). Tipo differenziale del triente romano della prora è la effige di Marte per le prime e quella di Minerva per le seconde.
Triente, e più comunemente tremisse, viene denominata la moneta d'oro che è un terzo del denaro aureo romano e poi del soldo d'oro costantiniano e bizantino. Esso comincia ad apparire con Gordiano Pio, ma saltuariamente; diviene comune nell'età costantiniana ed è coniato in sempre maggior misura sino alla fine dell'impero di Occidente e poi nell'impero di Bisanzio. Infine esso appare come la moneta più comune coniata dai popoli barbari, che si stanziarono nelle regioni occidentali dell'impero di Roma.
Bibl.: v. quinario; quadrante; semisse.