TRASIMENO (XXXIV, p. 200)
I problemi del T. sono stati precisati in quest'ultimo quindicennio soprattutto dal punto di vista idrologico in relazione al progressivo mancato apporto degli affluenti e all'incidenza della evaporazione, che hanno determinato un abbassamento dello specchio lacustre e l'emersione di aree perilacuali molto adatte all'agricoltura per la loro fertilità. La quota media dello specchio lacustre sarebbe di 257,33 m sul mare di importanza solo teorica in quanto sempre forti sono rimaste le oscillazioni di livello (tra m 1,50 e m 1,80) e si è conseguentemente ridotta la profondità al di sotto del massimo di m 6, che ha accentuato il carattere di "velo d'acqua".
Tali fatti, comprovati dall'abbassamento del lago con gradiente preoccupante negli ultimi anni, tanto da arrivare a 2,70 m sotto la soglia fissa dell'emissario, hanno accentuato la tendenza del lago alla evoluzione da bacino aperto in bacino chiuso, trasformazione assai perniciosa per l'inasprirsi delle più preoccupanti condizioni delle zone circumlacuali. Per ovviare a tali inconvenienti sono stati studiati vari progetti ed eseguiti lavori a varie riprese, tra i quali nel 1952 la sostituzione del tratto centrale della traversa fissa della diga del canale emissario con paratoia mobile e con alcuni lavori di manutenzione del canale. Nel 1953 è stata fatta anche una delimitazione tra la proprietà privata e quella demaniale con termini lapidei. Naturalmente i terreni di neoformazione sono assai richiesti sia dai frontisti per le colture sia da pescatori per gli usi connessi alla pesca e riguardano aree che possono essere valutabili intorno ai mille ettari.
I problemi accennati interessano indubbiamente anche dal punto di vista limnologico in quanto è certamente in corso una profonda trasformazione con dimsione delle piante palustri che, nei mesi estivi, invadono l'intero specchio d'acqua.
Flora e Fauna. - Fra le Idrofite più invadenti si annoverano la cannuccia (Phragmites communis), il mappone (Potamogeton pectinatus), il favarolo (P. perfoliatus) e l'erba rossa (Myriophyllum spicatum). La condizione di stagno venuta a instaurarsi nel T. ne ha notevolmente modificato i caratteri idrobiologici: sul fondo l'ossigeno scompare quasi del tutto in estate mentre si liberano elevate quantità di acido solfidrico. Ingenti fioriture di Alghe Peridinee e Cianoficee (Aphanizomenon ovalisporum meridionalis; Pendinium simplex; Microcystis aeruginosa, Gloeotrichia sp.) fanno mutare nei mesi caldi il colore e la viscosità dell'acqua che ha reazione alcalina (pH = 9), e delle Idrofite sommerse. La composizione dello zooplancton risulta profondamente alterata rispetto a quella illustrata dai lavori di P. Pasquini (1923-24), cui fanno seguito quelli di E. Baldi e di M. Pitotti (1931-39), quando il lago era sgombro da vegetazione. Tra gli Entomostraci, il Cladocero Diaphanosoma brachyurum è in forte riduzione, mentre Leptodora hialina da due anni sembra scomparsa del tutto dal lago. Tra i Copepodi il Diaptomus trasimenicus va riducendosi di numero. Grande diffusione ha preso invece l'Alona quadrangularis che rappresenta le comunità rivierasche. Le Spugne d'acqua dolce (Spongille), i Briozoi e alcuni Insetti (Tricotteri), che un tempo popolavano le spiagge ciottolose battute dalle onde, sono divenute difficilmente reperibili; al loro posto sono comparsi stuoli di Chironomidi (Phytochironomus severini), Anofelini (Anopheles maculipennis atroparvus), Emitteri (Naucoris cimicoides) e Odonati (Ischnura elegans). L'inerbamento totale dello stagno e il grande sviluppo assunto dal canneto hanno fatto del T. un paradiso per gli Uccelli acquatici che vi nidificano e vi sostano nei loro passi e ripassi in numero straordinariamente elevato (es. Garzetta, Airone rosso, Nitticora, Gabbiani, Piviere dorato, Germano reale, Moretta, Moretta tabaccata, Alzavola, ecc.). Questa ricca avifauna ha portato con sé diversi parassiti di Pesci e di Anfibî (rane). La pesca ha subìto una sensibile contrazione anche perché le reti si intasano fra le erbe palustri e non scendono al fondo. Il Persico sole (Eupomotis gibbosus) e la Gambusia (Gambusia affinis) sono i pesci spontaneamente divenuti dominanti nel lago. Sono in corso esperimenti per diserbare meccanicamente le acque del lago con falciatrici subacquee e draghe e chimicamente con erbicidi totali o elettivi.
In conseguenza delle misure idrauliche recentemente adottate, organismi di acque modicamente correnti, di provenienza dal canale di raccolta, hanno già colonizzato quel settore dello specchio d'acqua che è interessato dall'immissario (es. Cobitis taenia, Limnophilus lunatus).
Bibl.: Ministero dei lavori pubblici. Commissione per lo studio idrologico del lago Trasimeno, Relazione preliminare, Roma 1958; G. Moretti, Il lago T. (tre anni di studi idrobiologici), Perugia, a cura della Società italiana di biologia sperimentale, 1958; C. Lippi-Boncambi, Il T.: sua funzione in rapporto alla geo-idrologia dell'Umbria, in L'Universo, rivista dell'I.G.M., XL (1960); D. Teatini, Il T.: vicissitudini e funzioni idrologiche, Perugia 1959; id., Il T. sulla china della decadenza, ivi 1961.