AMMANNATI, Tommaso
Nato a Pistoia, di nobile famiglia, dopo gli studi di diritto a Padova, andò verso il 1370 ad Avignone, ove entrò a far parte della curia pontificia. Uditore del Sacro Palazzo, fu mandato nel 1374 a Carlo IV di Boemia, per questioni riguardanti la situazione della Chiesa nei suoi stati. Lo stesso anno, il 9 ottobre, fu eletto vescovo di Limassol, ma non fu mai consacrato. Ritornato in Italia, il 15 nov. 1377, assistette ai torbidi avvenuti a Roma durante il conclave dal quale uscì eletto Urbano VI.
L'atteggiamento dell'A. nei confronti di Urbano VI e poi del suo competitore Clemente VII non è dei più chiari e rettilinei, per quanto può ricavarsi dalla testimonianza che egli stesso rese agli ambasciatori del re di Castiglia (cfr. L. Gayet, Le grand schisme d'Occident,Firenze 1889, pp. 64-92). Aderì certamente, m un primo momento, ad Urbano, che egli conosceva ed apprezzava da molti anni, ma assai presto passò dalla parte di Clemente, denunciando gli eccessi e le intimidazioni a cui furono sottoposti i cardinali del conclave.
Partì per la Boemia nel 1379 per una legazione a favore di Clemente VII, che lo ricompensò con l'elezione ad arcivescovo di Napoli il 21 ottobre dello stesso anno. Fu però costretto ben presto a fuggire dalla sua diocesi per l'arrivo di Carlo III d'Angiò, favorevole ad Urbano VI.
Nel 1383 fu in Bretagna per visitare le diocesi ed i monasteri della regione e per ottenere l'adesione di Giovanni di Montfort, duca di Bretagna, al partito di Clemente VII. In tale circostanza prese parte alle vicende relative alle dimissioni del vescovo di Vannes, Simone di Langres, ed all'elezione del suo successore, Enrico il Barbuto, e contribuì alla riconciliazione tra il duca Giovanni e Jocelin de Rohan, vescovo di Saint-Malo.
Eletto da Clemente VII, il 12 luglio 1385, cardinale prete del titolo di Santa Prassede, tenne il 28 ag. 1386 un solenne panegirico in onore di s. Agostino.
Alla morte di Clemente VII, intervenne nel conclave dal quale il 28 sett. 1394 usci eletto Pietro de Luna, col nome di Benedetto XIII. Nel 1395,in occasione dell'incontro con i duchi di Francia per risolvere lo scisma, aderì in pieno alla tesi del re di Francia, Carlo VI, con la maggior parte dei cardinali.
Morì il 6 dic. 1396.
Fonti e Bibl.: E. Baluze, Vitae paparum avenionensium,a cura di G. Mollat, I, Paris 1916, pp. 493, 538s.,541;II, ibid. 1928, pp. 851-855 e passim;IV, ibid. 1922, pp. 271 s., 275,369; E. Pgsztor, Au sujet d'une source des "Vitae Paparum Avenionensium" de Baluze provenanc des Archives Vaticanes in Revue d'Hist. Eccl.54(1959) p. 512; N. Valois, La France et le grand schisme d'Occident,I, Paris 1896, pp. 12, 15, 34, 48, 197, 286, 296; II, ibid. 1896, pp. 369, 372 s., 389; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés.,II, coll. 1299 s. (con ulteriori indic. bibliogr.).