THUPLTHA (Thufltha, Thufultha)
Nome divino etrusco attestato su bronzi sacrali, ma non su specchi mitologici. Compare su una lampada bronzea (C. I. E., 445: thuplthaś), su una statuetta bronzea di fanciullo da Cortona (C. I. E., 446: thuflthaś), su un frammento di statuetta bronzea di Cetona (G. I. E., 2340: thufulthaś; incerta) e forse tre volte sul fegato di Piacenza (regione 16΄ thuflthas, 16 e 1΄ thulthuflthas, è incerto se nella regione 20 th = thuflthas). Le forme sono tutte al genitivo e quella di Piacenza è in etrusco meridionale (s al posto di s΄); quindi al nominativo avremmo thupltha e rispettivamente thufltha, thufultha.
Delle tre forme thupltha è la più antica; come in pup-lunafufluna (Populonia), in thufultha si è inserita una seconda vocale che riprende il colorito della prima. Il suffisso può essere quello del femminile (cfr. talitha, una dea; lautnitha = liberta). Non è sicura l'iscrizione thupltha d'una statuetta bronzea da Montalcino, a Firenze. Era scritto tupltia suuna statuetta bronzea perduta del Senese, con la novità di t per th.
Quanto all'etimo, si è pensato all'indoeuropeo *tubh (Corssen) o si sono fatti accostamenti con il latino, Iana, duplo (Deecke), *duplitticula (Lattes). Corssen e Bugge ne fecero una dea dell'Oltretomba e della morte, questo ultimo identificandola con Aisera, ch'egli credeva dea della morte. Il Deecke vi vide una dea del cielo e della pace, da identificare con Ops. Su una statuetta (C.I:L., 2603, 17) si trova il collegamento aiseras thuflthicla, che il Torp intese come la dea thupltica (forma aggettivale) e il Thulin come plurale Di Consentes et Complices. Significativo in proposito il collegamento con Tinia, come princeps del consiglio divino, notato dal Thulin nelle formulazioni abbreviate del fegato di Piacenza (thins thuf, tin thuf, tins th neth).
Bibl.: C. Pauli, in Roscher, V, 1916-24, cc. 909-911, s. v.; E. Fiesel, in Pauly-Wissowa, VI A, 1936, c. 623, s. v., ϑυϕίϑα; L. Banti, in Enc. It., XXXIII, p. 787, s. v. Thupltha; C. Clemen, Die Religion der Etrusker, Bonn 1936, p. 23.