The Third Man
(GB 1948, 1949, Il terzo uomo, bianco e nero, 104m); regia: Carol Reed; produzione: Alexander Korda, Carol Reed per London Films/David O. Selznick; sceneggiatura: Graham Greene dal suo omonimo racconto; fotografia: Robert Krasker; montaggio: Oswald Hafenrichter; scenografia: Vincent Korda, Dario Simoni; costumi: Ivy Baker; musica: Anton Karas.
Lo scrittore di western Holly Martins arriva a Vienna, travolta dalla guerra recente, in balia del mercato nero e divisa tra le forze d'occupazione francesi, inglesi, americane e russe. Martins, che sta andando a incontrare il suo vecchio amico Harry Lime, scopre che l'uomo è morto accidentalmente la sera prima del suo arrivo, investito da un camion guidato dal suo autista. Al funerale dell'amico vede per la prima volta la bella Anna e fa la conoscenza del maggiore Calloway. Il poliziotto gli spiega che il compianto Lime era in realtà un poco di buono, coinvolto in un giro di traffici illeciti e per giunta omicida. Martins, poco convinto, decide di fare chiarezza da solo. Il barone Kurtz, amico di Lime, dichiara di aver prestato soccorso all'uomo poco prima che spirasse, assieme a un romeno di nome Popescu. A decesso avvenuto, era giunto sul posto anche il medico di Lime, Winkel. Il dottor Winkel e Popescu confermano, ma il portiere dello stabile di Lime afferma di aver visto tre uomini trasportare il corpo, e il terzo non era Winkel. Nel frattempo, lo scrittore ha fatto la conoscenza di Anna, che era l'amante di Lime. La polizia le sottrae il passaporto falso. Il portiere, che aveva promesso a Martins importanti dichiarazioni, viene assassinato. Dopo che Calloway gli ha svelato che Lime era coinvolto in un traffico di penicillina a scapito dei bambini malati, Martins scorge in un vicolo buio il suo amico in carne e ossa, che fugge nella notte e scompare. Lo riferisce a Calloway, che fa disseppellire il cadavere di Lime: sottoterra c'è un altro uomo. Di nascosto dalle forze dell'ordine, Martins finalmente riesce a incontrare Lime sulla ruota panoramica e capisce che è davvero un criminale e che non gli importa nulla di Anna. Lui, invece, per impedire che la donna sia rispedita in Cecoslovacchia si impegna a catturare Lime. Martins attira il trafficante in un caffè, ma questi viene avvertito da Anna e fugge inseguito dalla polizia. Nelle fogne, Lime è ucciso da un colpo sparato da Martins. Viene celebrato un secondo funerale: qui, Martins spera di parlare con Anna, ma lei non si volta nemmeno a salutarlo.
La sceneggiatura di The Third Man nasce da una stretta collaborazione tra lo scrittore Graham Greene e Carol Reed, che già avevano lavorato assieme in occasione di The Fallen Idol (Idolo infranto, 1948). Su insistenza del regista, il lieto fine del racconto originario venne cambiato, contribuendo a rendere ancora più disperata l'atmosfera della vicenda. Il film è un potente affresco della città di Vienna lacerata dalla guerra, e si muove abilmente tra melodramma e noir. La critica lo ha spesso avvicinato ai film di Alfred Hitchcock, specialmente quelli del periodo inglese, per la commistione di ironia e violenza latente. Senza fornire soluzioni, The Third Man traccia un complesso conflitto tra il bene e il male: da un lato la rettitudine e l'ingenuità di Martins, dall'altro la sfrontatezza e il cinismo di Lime, trionfanti nel suo celebre discorso, attribuito all'inventiva di Orson Welles: "In Italia, sotto i Borgia, per trent'anni ci sono state guerre, terrore, assassini, massacri, ma hanno dato vita a fenomeni come Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno regnato amore fraterno e cinquecento anni di pace e democrazia, e cosa hanno prodotto? Gli orologi a cucù".
In prima battuta, il film avrebbe dovuto utilizzare gli attori della scuderia americana di David O. Selznick. Erano stati proposti i nomi di Cary Grant e James Stewart per la parte di Martins, quelli di Robert Mitchum e del commediografo Noel Coward per Lime. Alla fine, tra gli attori a contratto furono scelti Joseph Cotten e Alida Valli, quest'ultima reduce da The Paradine Case (Il caso Paradine, Alfred Hitchcock 1947), dove si era guadagnata la stima della stampa americana. Dopo che Mitchum venne arrestato per possesso di marijuana, Reed propose la sua parte a Orson Welles, all'epoca in Europa in cerca di fondi per Othello (Otello, 1952). Welles acconsentì per centomila dollari senza utili sugli incassi, scelta della quale si sarebbe pentito. Nonostante l'esiguità delle scene in cui l'attore appare, l'interpretazione di Welles, per la prima volta senza parrucca, trucchi e maschere, contribuì a fare del misterioso e diabolico Harry Lime una vera e propria icona.
The Third Man venne girato in cinque settimane, alla fine del 1948, in buona parte a Vienna e per il resto in Inghilterra, ad Isleworth e negli studi Shepperton. Reed girò quasi tutto il film utilizzando un obiettivo grandangolare, esaltando l'aspetto tetro e barocco di una Vienna occupata dalle forze vincitrici della guerra, in ambienti quasi sempre esterni, notturni e costantemente bagnati, che valsero al film l'appellativo di espressionista. Il direttore della fotografia Robert Krasker si aggiudicò un Oscar: la luce tagliente, rada e contrastata contribuisce fortemente a instaurare il clima torbido e voluttuoso voluto dal regista. La musica, un motivo suonato con la cetra da Anton Karas, sconosciuto musicista dei caffè viennesi di cui Welles e Reed si contesero la scoperta, divenne famosa in tutto il mondo. Il film vinse la Palma d'oro al Festival di Cannes del 1949 ed ebbe un tale successo di critica e di pubblico che Welles produsse, scrisse e interpretò una serie radiofonica dal nome The Adventures of Harry Lime (1951-52). Nel 1959 Harry Lime venne riportato in vita da Michael Rene, in una serie televisiva che durò circa una stagione. Esistono due versioni del film: quella europea distribuita dalla London Film e quella americana della Selznick International. Nella seconda al film mancano undici minuti circa, essenzialmente a causa di tagli ad alcune inquadrature che imprimono al film un ritmo più accelerato. Inoltre nella versione americana la voce narrante è quella di Joseph Cotten, e nei titoli di testa il nome di Selznick precede quello di Korda. Nell'edizione europea l'ordine dei due nomi è invertito, mentre la voce narrante appartiene a Carol Reed.
Interpreti e personaggi: Orson Welles (Harry Lime), Joseph Cotten (Holly Martins), Trevor Howard (maggiore Calloway), Alida Valli (Anna Schmidt), Ernst Deutsch (barone Kurtz), Wilfred Hyde-White (Crabbit), Bernard Lee (sergente Paine), Erich Ponto (Dr. Winkel), Paul Hoerbinger (portiere), Annie Rosar (sua moglie), Siegfried Breuer (Popescu).
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Sceneggiatura: The Third Man, London 1969; in "L'avant-scène du cinéma", n. 379, mars 1989.