TENG HSIAO-P'ING (Deng Xiaoping)
Uomo politico cinese, nato a Kuangan (provincia di Sichuan) nel 1904. Dopo aver partecipato attivamente ai movimenti studenteschi del 1919 e aver soggiornato a Parigi per motivi di studio (1921-24), rientrato in patria s'iscrisse al Partito comunista cinese. Nel 1926 fu mandato nell'Unione Sovietica per completare gli studi; capo della segreteria del Comitato centrale di Shanghai (1927-29), nel 1930 organizzò nel Jangxi la VII armata rossa e nel 1931-32 si unì a Mao Tse-tung. Commissario politico in varie armate durante la lunga marcia, membro del Comitato centrale del PCC (1945), dopo la proclamazione della repubblica ricoprì incarichi di carattere economico e militare. Nominato successivamente ministro delle Finanze, dal 1954 al 1967 fu segretario del Comitato centrale. Membro dell'Ufficio politico e del Comitato permanente del partito, teorizzò (1957) la "campagna di rettifica" che portò successivamente al "balzo in avanti" e alle comuni. Durante la rivoluzione culturale T. fu accusato di "revisionismo" e di resistenza al processo di collettivizzazione dell'economia. Assente fin dal 1967 dalla scena politica cinese, al X congresso del PCC (1974) fu eletto membro dell'Ufficio politico, divenendo uno dei più stretti collaboratori di Zhou Enlai e il suo naturale successore. Nel febbraio 1976, quando la sua posizione personale sembrava definitivamente consolidata, fu duramente attaccato dalla sinistra (incidenti del 6 aprile 1976 sulla piazza Tien An Men), che ne provocò l'allontanamento e la sostituzione con Hua Guofeng.
Appartenente alla corrente detta dei "modernizzatori di destra", T. aveva proclamato apertamente la fine della lotta di classe. Secondo l'accusa della sinistra, egli avrebbe sfruttato il desiderio delle masse di un rapido ammodernamento per predicare la soppressione dei conflitti sociali a favore della stabilità, il primato della tecnica, della produzione e dell'industria pesante, il ripristino degl'incentivi materiali. La sinistra radicale ne aveva reclamato l'allontanamento per assicurarsi posizioni di forza al vertice del partito e per contenere la prevedibile spinta dei moderati dopo la scomparsa del presidente Mao. Le vicende connesse alla cosiddetta "banda dei quattro" (cui apparteneva la stessa vedova di Mao), l'accusa portata all'intera sinistra radicale, le manifestazioni popolari a Pechino (febbraio 1977) in favore di T., considerato una delle vittime della "banda dei quattro", hanno risollevato la sua linea politica e la sua personalità sulla scena cinese. Nel luglio 1977 venne reintegrato assumendo contemporaneamente la carica di vice presidente del Partito, vice primo ministro, vice presidente della Commissione militare e di capo di Stato Maggiore generale.
La nuova ascesa di T. provocò un profondo mutamento della politica estera non più basata, come nel decennio precedente, quasi esclusivamente sull'impegno ideologico. L'apertura verso l'Europa e la CEE, il Giappone e gli Stati Uniti, mentre modificava le tradizionali posizioni cinesi approfondiva la contrapposizione con l'Unione Sovietica nei confronti dell'America latina, dell'Africa e del Medio Oriente. La presenza di T. a Washington in visita ufficiale (gennaio 1979), oltre a sancire l'avvenuta normalizzazione dei rapporti Cina-SUA (dicembre 1978), segnò anche il trionfo del programma detto di "modernizzazione" e l'ulteriore rafforzamento personale di Teng.