tecnoscettico
s. m. Chi si mostra scettico nei confronti delle tecnologie.
• Al confronto teorico tra tecnoscettici e tecnoentusiasti che, per buona parte del Novecento, ha caratterizzato il dibattito filosofico sulle potenzialità della tecnoscienza, oggi si è sostituita la consapevolezza di vivere all’interno di un mondo in cui le categorie filosofiche ereditate dal passato (natura/cultura, soggetto/oggetto, organico/inorganico, reale/virtuale, etc.) vacillano, sollecitate da nuove domande. (Cosimo Pacciolla, Gazzetta del Mezzogiorno, 10 gennaio 2006, La Gazzetta di Lecce, p. 7) • ogni settimana viene inviato un miliardo di tweet (ci sono voluti tre anni due mesi e un giorno per arrivare al primo miliardo); nei quattro secondi dopo l’ultimo capodanno, in Giappone ne sono stati inviati 6939 al secondo (record imbattuto). Il numero esatto di quanti utenti ci siano, Twitter misteriosamente non lo rivela, ma stime attendibili dicono che sono stati superati i 200 milioni nel mondo (e i 2,4 milioni in Italia: quasi il doppio in dodici mesi). La potenza dello strumento è già stata vista, analizzata (e persino confutata, da alcuni tecnoscettici) in tante rivoluzioni politiche recenti. (Riccardo Luna, Repubblica, 30 novembre 2011, p. 53, R2) • Finché dura la batteria, il viaggio col navigatore inserito è altamente deresponsabilizzante. Lo dice benissimo Ari Schulman sulla rivista tecnoculturale «The New Atlantis»: «L’utente del Gps prima controlla sull’apparecchio per scoprire dov’è e solo in un secondo momento guarda davanti a sé per capire a cosa assomigli quel dove». È un paradosso che cominciamo a conoscere in tanti. Denunciato, tra gli altri, nel libro «The Natural Navigator» di Tristan Gooley che sostiene l’importanza di tornare in contatto con la segnaletica offerta dalla natura per muoversi nel mondo. E che il tecnoscettico di Stanford Evgeny Morozov ha rilanciato con veemenza: «C’è una differenza fondamentale tra trovare una direzione e desumerla da un ambiente». Il navigatore è insuperabile nel massimizzare il primo risultato e totalmente inetto riguardo al secondo. (Riccardo Staglianò, Repubblica, 11 agosto 2013, p. 27).
- Composto dal confisso tecno- aggiunto al s. m. e agg. scettico.
- Già attestato nel Corriere della sera del 5 ottobre 1998, Corriere Economia, p. 2 (Andrea Lawendel).