TEBE (Θήβη)
Figlia di Asopos (Pind., Isthm., 8, 37 s.) e di Metope (Pind., Ol., 6, 84), moglie di Zethos (Apollod., iii, 5, 6; cfr. Paus., ix, 5, 6), è una delle eroine che la tradizione vide come eponime della città di Tebe di Beozia. Pausania (iv, 31, 10) ricorda una statua raffigurante T., opera di Damophon, nel tempio di Asklepios a Messene. T. faceva inoltre parte di un gruppo statuario ad Olimpia che rappresentava il rapimento di Egina, come sorella di questa (Paus., v, 22, 6).
Nella pittura ceramica T. compare come spettatrice della lotta di Cadmo con il drago su un vaso di Assteas del Museo Nazionale di Napoli e su un'idrìa di Berlino da Vulci; e, anche se non ne è indicato il nome, è assai probabilmente riconoscibile pure nella stessa scena raffigurata su un'idria del Louvre. Ritorna in un vaso di Napoli dove assiste alla lotta tra Tideo e Periclimene e in uno stàmnos del Vaticano raffigurante il ratto di Egina da parte di Zeus. Come spettatrice del duello tra Eteocle e Polinice e della loro morte compare su una tazza omerica di Londra e su una seconda di Halle (in quest'ultima con l'iscrizione ΘΗΒΑΙΑ). Assai incerto è il riconoscimento di T. su uno specchio etrusco, ed improbabile è la sua presenza sul sarcofago dei Niobidi in Laterano.
Monumenti considerati. - Vaso di Assteas: H. Heydemann, Die Vasensammlungen des Museo Nazionale zu Neapel, Berlino 1872, n. 3226, p. 523. Idrìa di Berlino: A. Furtwängler, Beschreibung der Vasensammlung im Antiquarium, Berlino 1885, n. 2634. p. 744. Idria del Louvre: H. Heydemann, in Arch. Zeit., XXIX, 36. Vaso di Napoli: H. Engelmann, in Jahrbuch, XX, 1905, tav. 7. Stàmno: W. Helbig, Führer3, 1, 314, n. 504. Tazza omerica in Londra: H. B. Waltera, Catalogue of the Greek and Etruscan Vases in British Museum, 4, p. 254, n. 9104, tav. 16. Tazza omerica di Halle: C. Robert, in Jahrbuch, XXIII, 1908, tav. 5, p. 190 s. Specchio etrusco: T. Panofka, in Arch. Zeit., IV, 1846, 223. Sarcofago Laterano: W. Helbig, Führer3, 2, 43, n. 1209.
Bibl.: O. Höfer, in Roscher, V, 1916-24, c. 552, s. v.; F. Schwenn, in Pauly-Wissowa, V A, 1934, c. 1594, s. v. Thebe, n. 2.