Pittore (Volterra 1611 - Firenze 1689); allievo di M. Rosselli, risentì di Giovanni da San Giovanni, poi di Pietro da Cortona. Fu piacevole ed elegante decoratore: a Firenze, affreschi nella villa della [...] Petraia (dal 1636), nei palazzi Niccolini e Lanfredini, nella Sala delle Allegorie (1658) di palazzo Pitti. La Burla del piovano Arlotto (Firenze, Galleria Palatina) è un notevole esempio della pittura ...
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Uomo politico volterrano (n. 1542 - m. 1613); ministro di Ferdinando I de' Medici, fu in seguito con Cristina di Lorena, guida di Cosimo II nei suoi primi anni di governo, e in tale veste si adoperò per [...] mantenere un equilibrio tra Francia e Spagna ...
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Famiglia comitale del Volterrano, nota dal sec. 10º. Possedeva molti castelli nei territorî di Pisa, Volterra, Massa Marittima (della Pietra, d'Elci, ecc.), da cui si denominarono i varî rami. Stretti [...] in potente consorteria attorno a loro membri divenuti vescovi di Volterra, Galgano (m. 1170 circa), prima, Ildebrando (m. 1211), poi, quindi Pagano (m. 1239), cercarono, ma senza riuscirvi definitivamente, di farsi signori della città. Estesasi Siena ...
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ZACCHI, Gaspare (Gaspero, Gaspar de Vulterris, il Volterrano)
Francesco Pirani
– Nacque il 25 maggio 1425 a Volterra da Antonio di Ottaviano Zacchi, esponente dell’oligarchia urbana e gonfaloniere, e [...] di G. Zippel, in RIS, XXVI, 3, Città di Castello 1904. p. 34 n. 2; Il Diario romano di J. Gherardi da Volterra dal VII settembre MCCCCLXXIX al XII agosto MCCCCLXXXIV, a cura di E. Carusi, in RIS, XXIII, 3, Città di Castello 1904; Camera apostolica ...
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Pittore (Villa Basilica 1634 - Firenze 1708). Allievo del Volterrano, fu ritrattista ufficiale della granduchessa Vittoria della Rovere. Autore di Teorica della Pittura (pubblicata postuma nel 1739), eseguì [...] pale d'altare per chiese di Lucca e dei dintorni ...
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GHERARDI, Giacomo
Enrico Carusi
Diplomatico ed erudito, detto il Volterrano dalla sua patria, nato il 25 luglio 1434, morto vescovo dì Aquino, nel settembre del 1516. Studiò a Firenze e fu segretario [...] X.
Per la sua permanenza nella corte pontificia e per la conoscenza di letterati insigni e abili uomini di governo, il Volterrano poté essere bene informato sugli avvenimenti del suo tempo, che egli descrisse nel suo Diarium Romanum (ed. a cura di E ...
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Pittore e architetto toscano (seconda metà sec. 17º), forse allievo del Volterrano. Lavorò per il duca Cosimo III a Firenze, a Livorno e a Pisa. Preparò i disegni per la fontana in piazza S. Croce a Firenze [...] (1673, rifatta in marmi policromi nel 1816) ...
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Scrittore italiano (Roma 1917 - Montecarlo, Lucca, 1987), dimorò a lungo nel Volterrano, dove prese parte alla Resistenza; per molti anni fu professore di liceo a Grosseto. La sua narrativa appare dominata [...] dal motivo della solitudine dell'individuo e della pena di vivere, cui è unico conforto il senso della solidarietà umana: motivo che si è via via arricchito di modulazioni, come nei racconti lunghi o romanzi ...
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INGHIRAMI, Giovanni
Giuseppe Monaco
Nacque a Volterra il 26 apr. 1779 da Niccolò, patrizio volterrano, e da Lidia Venuti, nobile cortonese. Rimasto orfano di padre a soli sette anni, entrò nel collegio [...] teologici e, con più fervore, gli studi scientifici. L'11 dic. 1795 entrò nella Congregazione degli scolopi. Rientrato a Volterra, scrisse il suo primo saggio, Principi idromeccanici (Firenze 1803), e due anni dopo, nel 1805, La statica degli edifici ...
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volterrano
agg. e s. m. – 1. agg. e s. m. (f. -a) Appartenente o relativo alla città di Volterra, in prov. di Pisa; abitante, originario o nativo di Volterra. Come s. m., e con iniziale maiuscola, il Volterrano, il territorio di Volterra....
volterriano
(o volteriano; anche voltairiano ‹volter-›) agg. – 1. Relativo al filosofo, storiografo e letterato francese François-Marie Arouet, detto Voltaire ‹voltèer› (1694-1778): l’opera v.; i poemi, i drammi, i romanzi v.; gli scritti...