Atteggiamento di chi non prende posizione tra le varie fedi religiose, o ritenendole inutili (e anche false: si parla allora di i. assoluto e, più propriamente, d’irreligiosità), o dichiarandole tutte [...] valide, ciascuna per i propri adepti: in tal senso è più esatto parlare di i. religioso o anche latitudinarismo. Questo secondo atteggiamento – maturatosi dal Rinascimento attraverso le polemiche della Riforma e Controriforma per prender poi maggiore ...
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Ward, William George
Teologo e filosofo inglese (Londra 1812 - Hampstead 1882). Dapprima seguace dell’indirizzo teologico del latitudinarismo, si accostò poi a R. H. Froude e Newman, e nel 1840 si fece [...] ordinare prete (anglicano); nel 1845 si convertì al cattolicesimo. Prof. di teologia nel St. Edmund’s College dal 1851 al 1858, fra il 1863 e il 1878 diresse la Dublin Review, divenendo uno dei capi del ...
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Teologo anglicano (Oxford 1602 - Chichester 1644). Giovanissimo si convertì al cattolicesimo, ma alcuni anni dopo (1634) tornò all'anglicanesimo. La sua opera più importante, The religion of Protestants, [...] a safe way to salvation (1637), ha un esplicito carattere apologetico e autobiografico; il Ch. fu una delle figure maggiori del latitudinarismo. ...
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LATITUDINARÎ (ingl. latitudinarians)
Sono i seguaci di un indirizzo teologico, più che di un vero e proprio sistema, tendente alla tolleranza e manifestatosi nella Chiesa anglicana durante le controversie [...] , cioè alla sola rivelazione biblica, respingendo l'apporto della tradizione.
E infatti i più insigni rappresentanti del movimento latitudinario, con John Hales (1584-1656) e William Chillingworth (1602-44), si trovano fra i cosiddetti "platonisti di ...
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Sillabo Documento pontificio pubblicato da Pio IX nel 1864 insieme all’enciclica Quanta cura. Vi elenca (estraendole da documenti precedenti emanati dallo stesso pontefice) e condanna 80 proposizioni che [...] «errori» del tempo: panteismo, naturalismo e razionalismo assoluto; razionalismo moderato; indifferentismo e latitudinarismo; socialismo, comunismo, società segrete, società bibliche, società clerico-liberali; dottrine limitative del concetto ...
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Cambridge, platonici di
Denominazione sotto cui si comprende un gruppo di filosofi, teologi e moralisti inglesi del sec. 17°. Ispirandosi in parte al De veritate di Herbert di Cherbury e in parte alle [...] gnoseologico e sostenevano un orientamento razionalista in campo religioso-teologico sulla base di un atteggiamento latitudinarista (➔ latitudinarismo) informato a idee e principi di tolleranza. Sul piano strettamente filosofico, più che a specifiche ...
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VINET, Alexandre-Rodolphe
Pio Paschini
Nato a Ouchy presso Losanna il 17 giugno 1797 da padre di religione riformata, morto il 10 maggio 1847. A vent'anni fu chiamato a Basilea a insegnare lingua e [...] origine dal metodismo inglese e penetrato in Basilea si diffondeva man mano anche a Ginevra, togliendo ecclesiastici e laici dal latitudinarismo che era diventato di moda. Una malattia che lo condusse quasi alla tomba nel 1823 spinse il V. ancora più ...
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Complesso dei principi dogmatici e organizzativi della Chiesa e della Comunione anglicana.
Chiesa anglicana
La Chiesa d’Inghilterra, costituita dalle province ecclesiastiche di Canterbury e York. Suo [...] anglicana riconosce due soli sacramenti istituiti da Gesù Cristo, il battesimo e l’eucaristia). Nel Novecento il latitudinarismo, sotto l’influsso della critica biblica indipendente, del modernismo cattolico e di altri indirizzi filosofici e ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Gruppo di pensatori inglesi attivi all’università di Cambridge nel periodo tra le due [...] quei pensatori riconducibili al movimento cantabrigense – il quale tuttavia non esaurisce il più ampio contesto teologico del latitudinarismo. Essi si caratterizzano per l’individuazione di un nucleo essenziale di principi religiosi, oltre i quali è ...
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SELDEN, John
Carlo Antoni
Giurista, orientalista, archeologo, uomo politico, nato a Salvington presso West Tarring (Sussex) il 16 dicembre 1584, morto a Londra il 30 novembre 1654. Studiò a Oxford e [...] , parve piegare al partito regio. Nelle assemblee ecclesiastiche conformò il suo atteggiamento a un prudente latitudinarismo, avverso tanto ai presbiteriani quanto agli episcopali. Nel 1649 si ritirò definitivamente dalla vita pubblica.
Oltre ...
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latitudinarismo
s. m. [der. di latitudinario]. – Corrente teologica manifestatasi nella Chiesa anglicana dopo la restaurazione del 1660; sorta come reazione all’intransigenza puritana, aveva carattere etico e antidogmatico, sostenendo la tolleranza...
latitudinario
latitudinàrio agg. e s. m. (f. -a) [dall’ingl. latitudinarian, der. del lat. latitudo -dĭnis «larghezza»]. – Che, o chi, si dichiara favorevole alla tolleranza in materia di opinioni religiose; in partic., seguace della corrente...