Figlio (m. 484) di Teodorico I, fu riconosciuto re alla morte del fratello Teodorico II, da lui ucciso (466). Sotto il suo governo il regno dei Visigoti, rompendo i vincoli che come federato lo legavano all'Impero, si affermò come stato anche formalmente indipendente. Abilmente approfittando della crisi finale dell'Impero d'Occidente, in un decennio (467-477) E. conquistò la Gallia meridionale e gran ...
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Vescovo e scrittore gallo-romano (n. Lione fra il 430 e il 433 - m. 487 circa). Di nobile famiglia, genero dell'imperatore Avito, prefetto di Roma (468), rientrato nelle Gallie fu eletto (470 circa), per [...] quanto semplice laico, vescovo di Clermont. Organizzò la resistenza contro Eurico re dei Visigoti (ma più tardi dedicherà un poema ad Eurico vittorioso). Come scrittore è tipico esponente della cultura e della civiltà della Gallia romanizzata, ove al ...
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PROVENZA (A. T., 35-36)
Clarice EMILIANI
Pierre LAVEDAN
Léopold Albert CONSTANS
Giuseppe MARTINI
Fernando LIUZZI
Antica provincia della Francia sud-orientale, il cui territorio nel 1789 fu diviso [...] Medioevo la Provenza fu invasa varie volte dalle popolazioni barbariche. Nel tempo stesso in cui cadeva l'impero d'Occidente, Eurico conquistava Arles e Marsiglia e istallava i suoi Visigoti nella regione; più tardi furono i Franchi e i Burgundi a ...
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Re dei Visigoti (m. Toledo 586). Associato dapprima al governo dal fratello Liuva I (568), poi (572) solo, estese il suo regno sconfiggendo gli Svevi stanziati lungo la costa atlantica, i Baschi e i Bizantini [...] era convertito al cattolicesimo. Compì anche la revisione delle leggi d'Eurico, riducendole, rinnovandole e integrandole; 324 delle costituzioni contenute in questa raccolta d'Eurico e Leovigildo furono in seguito accolte da Recesvindo (alla metà del ...
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Forse d'origine inglese, entrò giovanissimo nel monastero di Lérins, centro di studî ove compì la sua preparazione teologica, e ne fu eletto abate nel 433; divenne vescovo di Reii, oggi Riez (Basses-Alpes) [...] verso il 452; esiliatone verso il 478 dal re visigoto Eurico, per la polemica che conduceva contro gli ariani, alla morte del re, nel 485, ritornò alla sua residenza. Fu parte principale del concilio di Arles, nel 475, che condannò il suo sacerdote ...
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Nato in questa città nel 438 o 439, a 18 anni entrò nello stato ecclesiastico, e giovane ancora divenne vescovo. In tale qualità si segnalò per grande bontà di cuore e per doti politiche, intervenendo [...] ad appianare le contese tra Ricimero e Antemio, e poi tra Nepote ed Eurico; sollevando il misero stato delle popolazioni al tempo di Odoacre e di Teodorico, specie allorché la città fu devastata dai Rugi. Teodorico lo mandò in missione con Vittore di ...
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Figlio secondogenito (n. 426 - m. Tolosa 466) di Teodorico I. Assassinato il fratello maggiore Torrismondo, gli succedette sul trono (453); si dimostrò poi saggio e moderato, quanto valente guerriero. [...] Ingrandì il regno conquistando la Galizia e la Lusitania ed estendendo i proprî dominî fino alla Loira (464). Gli è stato attribuito il cosiddetto editto di Teodorico (v. Teodorico re degli Ostrogoti). Morì assassinato dal fratello Eurico. ...
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Corpo di norme promulgato da Alarico II (è noto anche con il nome di Breviario Alariciano), nel 506, per i sudditi di stirpe romana del regno visigotico. Le leggi erano estratte da fonti romane pregiustinianee [...] Si andò ad affiancare a un complesso normativo già esistente, la Lex Wisigothorum, un piccolo codice emanato da re Eurico un trentennio prima, riservato principalmente ai Goti.
Sul suo esempio fu promulgata da re Gundobado, la Lex romana Burgundionum ...
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(lat. Visigothi) Popolazione dei Germani orientali, appartenente alla gente dei Goti.
Origini ed espansione in Occidente
I V., secondo il loro antico mito, emigrarono dalle rive del Baltico nella Russia [...] di sedare i Romani cattolici mediante la promulgazione di un codice regolatore della loro condizione giuridica, così come il padre Eurico aveva emanato norme sui rapporti giuridici tra i V. e tra questi e i Romani. La tardiva pubblicazione della Lex ...
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Generale gallo-romano del sec. V d. C. Era figlio di Eparchio Avito, l'effimero imperatore perito sul finire del 456, e cognato di C. Apollinare Sidonio, a cui dobbiamo la massima parte delle notizie che [...] acquistò fama di valoroso generale. L'imperatore Giulio Nepote lo creò patrizio. E. si segnalò nella difesa dell'Alvernia contro Eurico succeduto a Teodorico, ma dopo un paio d'anni, non essendo sostenuto da Roma, dovette cedere. Nepote lo richiamò ...
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