Drammaturgo statunitense (n. Chicago 1947). Esordì con l'atto unico Lakeboat (1970), segnalandosi poi con Duck variations (1972), Sexual perversity in Chicago (1974) e con il fortunato American Buffalo (1975). Il suo teatro, basato su un dialogo il cui dinamismo è in forte contrasto col ristagnare dell'azione, si ispira a situazioni, al limite dell'assurdo, in cui la parola recupera quella centralità ...
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STATI UNITI.
Edoardo Boria
Giuseppe Smargiassi
Mario Del Pero
Livio Sacchi
Valerio Massimo De Angelis
Bruno Roberti
– Demografia e geografia economica. Bibliografia. Politica economica e finanziaria. [...] affermati negli anni Ottanta del Novecento e che sanno muoversi agilmente tra teatro, cinema e televisione, come innanzitutto DavidMamet (n. 1947), e poi Marsha Norman (n. 1947), John Patrick Shanley (n. 1950), Donald Margulies (n. 1954), Tony ...
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L’interazione delle fatiche performative. Il sistema americano. Gli attori e le grandi signore dello spettacolo inglese. L’Italia
L’interazione delle fatiche performative. – Nella dinamica e nella pratica [...] ultimi dieci e più anni – ruoli intensi e di estremo rilievo in teatro, misurandosi con personaggi di Eugene O’Neill e DavidMamet, nonché con importanti Riccardo II e Riccardo III di William Shakespeare, quest’ultimo – con la regia di Sam Mendes ...
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Teatro
Giorgio De Vincenti
Il rapporto tra teatro e cinema
Il rapporto del cinema con il t. è stato presente fin dalle origini della storia del nuovo linguaggio. Il t. ispira la dimensione spettacolare [...] , come, per es., Glengarry Glen Ross (1992; Americani) di James Foley, trasposizione cinematografica della pièce scritta da DavidMamet, interamente giocata sulla performance di attori del livello di Al Pacino, Jack Lemmon, Alec Baldwin, Ed Harris ...
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Lumet, Sidney
Emiliano Morreale
Regista teatrale, televisivo e cinematografico statunitense, nato a Philadelphia il 25 giugno 1924. Autore fortemente legato al teatro per formazione personale e culturale, [...] fu anche The verdict (1982; Il verdetto), vera lezione di messinscena classica basata su una sceneggiatura di ferro di DavidMamet e sostenuta da una delle prove migliori di Paul Newman. Meno riuscito, ma ambizioso e notevole nella complessità della ...
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Beckett, Samuel (propr. Samuel Barclay)
Nadia Fusini
Scrittore, drammaturgo e sceneggiatore irlandese, nato a Foxrock (Dublino) il 13 aprile 1906 e morto a Parigi il 23 dicembre 1989. Fu uno degli autori [...] la Raidio Teilifis Eireann (RTE), rete televisiva irlandese, ha prodotto una serie di film tratti da varie opere di B., affidandoli a registi come, tra gli altri, Anthony Minghella (Play), DavidMamet (Catastrophe) e Atom Egoyan (Krapp's last tape). ...
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Rafelson, Bob (propr. Robert)
Federico Chiacchiari
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato a New York il 21 febbraio 1933. Arrivato a Hollywood nella seconda metà degli [...] always rings twice (1981; Il postino suona sempre due volte), tratto dal romanzo di J.M. Cain e adattato da DavidMamet. Interpretato da Jack Nicholson, il film è stato trasformato da R. in un cupo dramma psicologico ambientato nell'America della ...
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DeVito, Danny (propr. Danny Michael)
Roy Menarini
Attore, regista e produttore statunitense, nato a Neptune (New Jersey) il 17 novembre 1944. Fisico basso e tarchiato, viso fortemente caratterizzato, [...] del comico Andy Kaufman del quale DeV. era diventato amico ai tempi della sit-com televisiva Taxi. Con Heist (2001) di DavidMamet si è invece cimentato nel noir d'autore. Fondata nel 1992 la casa di produzione Jersey Films, ha dimostrato, con questa ...
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Hackman, Gene
Simone Emiliani
Attore cinematografico statunitense, nato a San Bernardino (California) il 30 gennaio 1930. Frequentemente utilizzato dal cinema hollywoodiano in ruoli negativi o ambigui, [...] ancora protagonista di The replacements (2000; Le riserve) di Howard Deutch e di Heist (2001; Il colpo) di DavidMamet, prima di sprigionare una contagiosa follia impersonando il capofamiglia Royal Tenenbaum in The Royal Tenenbaums (2001; I Tenenbaum ...
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La città del cinema
Gian Piero Brunetta
Il cinema arriva a Venezia
«Andémo, andémo alle vedute vive!»: come un gioioso grido di battaglia questa frase risuona nelle calli, rimbalza e guida la folla [...] a Rainer Werner Fassbinder, da Krzysztof Zanussi di L’anno del sole quieto a Edgar Reitz di Heimat, da Otar Ioseliani, DavidMamet, Tom Stoppard, a Yussef Chahine, da Kieslowski, che giunge a Venezia con il suo capolavoro Il decalogo, e Jane Campion ...
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