(o boiardo; dal russo bojar) Nobile russo. Nell’11° sec. i b. erano essenzialmente capi militari al servizio dei duchi; poi divennero possessori di latifondi e di servi, con l’obbligo di prestare servizio al sovrano, ma con la possibilità di recidere tale legame. Alla metà del 14° sec. i granduchi di Mosca si accaparrarono l’appoggio dei b., facendo del granducato una vasta monarchia. Dai b. provenivano ...
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Boiaro (1807 - 1857). Nominato ospodaro (1849) per sette anni e con poteri limitati in base alla convenzione russo-turca di Balta-Liman, svolse opera illuminata in senso nazionale romeno, promuovendo la [...] cultura e migliorando le condizioni dei contadini. Nel 1853, durante l'invasione russa della Moldavia, si ritirò in Austria, e tornò nel principato con le truppe austriache l'anno seguente. Scaduti i poteri ...
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Boiaro (sec. 16º) e alto dignitario, capeggiò una congiura vittoriosa contro Despot-Vodă, che si era inimicato i nobili e il popolo. Regnò (1563) pochi mesi; scacciato da Alexandru Lăpuşneanu, cercò rifugio [...] in Polonia, dove, su richiesta del sultano, fu decapitato a Leopoli (1564) ...
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Boiaro di origine cumana, durante l'invasione tatara in Bulgaria, sotto il regno di Giorgio Terterij I (1280-91) costituì a Vidin un principato. Capostipite della dinastia degli Šišmanidi che regnò (1324-93) [...] in Bulgaria sino alla conquista turca ...
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Boiaro (m. 1834). Nominato dopo i moti del 1821, fu l'ultimo degli ospodari fanarioti. Di saldi sentimenti nazionali, regnò sino al 1828, quando si ritirò dinanzi all'invasione russa. ...
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NECULCE, Ion
Dan Simonescu
Boiaro e scrittore moldavo, nato nel 1672, morto nel 1745. Il N. ebbe una vita molto agitata: ministro della Guerra (hatman) del principe D. Cantemir, fuggì con lui in Russia [...] (1711), dopo la sua disfatta, nella guerra contro i Turchi, a Stanilesti; ritornò in Moldavia dopo nove anni di sofferenze, spinto dal desiderio di rivedere la patria.
Il N. scrisse una Cronica Ţării Moldovei ...
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Pupilla (n. 1651 - m. 1694) del boiaro Matveev, fu la seconda moglie dello zar Alessio (1671) e la madre di Pietro il Grande. Difese la candidatura del figlio contro i discendenti di primo letto di Alessio [...] e iniziò il movimento filoccidentale, che Pietro portò successivamente a compimento ...
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Figlio (n. 1596 - m. 1645) del boiaro Fëdor Nikitič Romanov, divenuto metropolita di Rostov col nome di Filarete, fu proclamato zar nel febbr. 1613, dopo che Mosca era stata liberata dai Polacchi. Quando [...] nel 1619 Filarete tornò dalla prigionia polacca e fu fatto patriarca, M. governò insieme a lui. Notevole fu l'opera dei due Romanov nel consolidamento dello stato. Conclusa (1617) a Stolbovo la pace con ...
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Michele III Romanov
Zar di Russia (n. 1596-m. 1645). Figlio del boiaro Fëdor Romanov, metropolita di Rostov, fu proclamato zar nel 1613, mettendo fine al periodo dei «torbidi», e diede inizio alla dinastia [...] Romanov. Dal 1619 governò insieme al padre, divenuto patriarca col nome di Filarete. M. consolidò lo Stato, concludendo la Pace di Stolbovo (1617) con la Svezia e un accordo (1634) con la Polonia-Lituania, ...
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Musicista (Mosca 1769 - ivi 1841), allievo di G. Sarti. Compose tre opere teatrali (Natalia, la figlia del boiaro, 1801; La bella Olga, 1809; Il regno effimero di Nurmanhala, 1817), cantate, inni, romanze; [...] raccolse oltre 200 canzoni popolari russe ...
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boiaro
(ant. boiardo) s. m. [dal russo bojar, che è dallo slavo ant. boljarŭ, di etimo incerto; cfr. il gr. biz. βολιάδες che nel sec. 10° indicò i capi dell’aristocrazia bulgara; la forma boiardo attrav. il fr. boyard]. – 1. Denominazione...
barin
‹bàr’in› s. m., russo [da bojàrin «boiaro»]. – Signore, proprietario di terre nella Russia al tempo degli zar, in contrapposizione a mužik «contadino».