Maestro spirituale indù (n. presso Ayodhya 1781 - m. 1830). In età giovanissima scelse di seguire la via ascetica, approdando ben presto al Satsang, ordine monastico di ispirazione kriṣṇaita, fondato da Swāmi Rāmānanda, di cui divenne il successore. Sotto la sua guida il Satsang, che si adoperava per un'intensa attività di assistenza a favore degli strati sociali più deboli e accoglieva fra i suoi adepti anche i fuoricasta e le donne, conobbe grande espansione in tutta l'India, ma soprattutto nel Gujarāt e nel Rājāstān. I suoi insegnamenti, ispirati alla filosofia di Rāmānuja e poi diffusi anche nell'Africa orientale e meridionale, furono raccolti nel Vacanāmṛt ("Il nettare della parola"), redatto sotto la sua guida. Come già S. N., i suoi successori sono venerati come avatāra divini.