SUHARTO
(App. IV, III, p. 544)
Militare e uomo politico indonesiano. È stato riconfermato nelle elezioni presidenziali del 1983, 1988 e 1993, nonostante la reiterata affermazione di non voler essere un ''presidente a vita'' come il suo predecessore Sukarno. Il carattere autoritario e fortemente dipendente dall'estero del suo regime ha suscitato vivaci malumori soprattutto negli ambienti studenteschi, intellettuali e artistici, che hanno accentuato le manifestazioni d'insofferenza nei confronti di un potere che esercita un forte controllo sulla stampa e su ogni altra espressione della libertà di parola. Nel maggio 1980 fu presentata la ''Petizione dei 50'', molto critica nei riguardi di S., firmata da ex generali ai quali si erano affiancate alcune personalità di spicco. Anche gli esponenti dell'ortodossia islamica avevano forti motivi di scontento nei confronti del regime, a causa del contrasto tra l'ideologia nazionale dei ''Cinque Principi'' (Pancasila, fondata su generici criteri religiosi e umanitari) e quella islamica. La contrapposizione si accentuò quando, nel 1984, S. palesò la sua intenzione d'imporre a tutte le organizzazioni politiche, sociali, religiose, l'accettazione incondizionata dei ''Cinque Principi''. Soprattutto da parte dei musulmani, ci furono sommosse e attentati dinamitardi ma, dopo una durissima repressione, la legge relativa alle organizzazioni di massa fu emanata nel giugno 1985. Nell'agosto 1990, 58 eminenti personalità indonesiane, fra cui molti di coloro che avevano firmato la ''Petizione dei 50'', rivolsero un pubblico appello a S. perché si ritirasse dalla presidenza al termine del suo mandato per consentire l'avvio di un processo di democratizzazione. Nel giugno 1991 S. compì un'abile mossa politica recandosi in pellegrinaggio alla Mecca, uno dei cinque doveri fondamentali di ogni musulmano, e questa scelta sancì un riavvicinamento con i rappresentanti dell'ortodossia islamica, che furono i primi a sostenere la sua ricandidatura all'elezione presidenziale del 1993. Sul piano internazionale S. alla fine degli anni Ottanta operò un riavvicinamento alla Cina, con la quale furono ristabilite relazioni diplomatiche nell'agosto 1990. Un ulteriore motivo per il quale negli ultimi anni l'immagine di S. si è offuscata è rappresentato dalle attività dei suoi familiari, specialmente della moglie, più volte tacciata di essere un'abile e spregiudicata donna d'affari, mentre i suoi figli siedono nel Parlamento, nel quale ai 400 deputati eletti si aggiungono 100 militari nominati direttamente da Suharto.
Bibl.: D. Jenkins, Suharto and his Generals: Indonesian military politics 1975-1983, Ithaca (N.Y.) 1984; R. Robinson, Indonesia. The rise of capital, Canberra 1986; F. Cayrac-Blanchard, De l'ordre nouveau au régime Soeharto, in L'Indonésie et son nouvel ordre (Archipel 43), Parigi 1993; A. Schwarz, A nation in waiting. Indonesia in the 1990s, Sydney 1994.