sudorazione
Secrezione del sudore (detta anche diaforesi). In rapporto alla quantità del liquido secreto, si parla di perspiratio insensibilis per indicare la traspirazione che avviene continuamente, anche quando la cute appare asciutta, e di perspiratio sensibilis (s. nel linguaggio corrente) quando il sudore, secreto in quantità abbondante, dà luogo alla formazione di un velo umido, o addirittura di gocce, sulla superficie cutanea.
La s. rappresenta uno dei meccanismi fondamentali della termoregolazione. Infatti il sudore, evaporando, assorbe una considerevole quantità di calore (2.430 kJ, ovvero 580 kcal per litro) e induce pertanto un notevole raffreddamento della superficie corporea. La quantità di sudore secreta nelle 24 h, di solito compresa tra 500 e 800 cm3, può raggiungere i 10÷12 l nei soggetti che si trovano nei climi desertici.
La s. è regolata dalle condizioni locali della circolazione (l’ipertermia provoca un aumento della s.), dagli stimoli che agiscono direttamente sulla cute dall’esterno (calore) e dall’innervazione neurovegetativa (simpatico), che è sotto il controllo dei centri ipotalamici della termoregolazione. La secrezione delle ghiandole sudoripare può essere anche determinata da stimoli di origine mesencefalica: in tal caso la s. è però in rapporto con fenomeni emotivi (sudore freddo).
Le alterazioni della s. possono essere quantitative e qualitative: tra le prime, occorre ricordare l’iperidrosi, che può essere generale (in rapporto per lo più ad altri processi morbosi: morbo di Basedow, tubercolosi, ecc.) o localizzata ad alcuni distretti cutanei (di solito mani e piedi), e l’anidrosi, che può essere funzionale (turbe del sistema nervoso vegetativo) o anatomica (agenesia o distruzione delle ghiandole sudoripare). Tra le alterazioni qualitative, importanti le bromidrosi (sudore fetido), le cromidrosi (eliminazione di sostanze colorate: sali di ferro, di iodio, ecc.) e le osmidrosi (sudore con odore anomalo).