Studio Azzurro
Stùdio Azzurro. – Gruppo artistico di videoarte, fondato nel 1982 a Milano da Fabio Cirifino (n. Milano 1949), Paolo Rosa (n. Rimini 1949), Leonardo Sangiorgi (n. Parma 1949), ai quali si è aggiunto, nel 1995, Stefano Roveda (n. Milano 1959). Integrando linguaggi e competenze diverse, dalla fotografia al video, dalla grafica e animazione ai sistemi interattivi, S. A. ha intrapreso un percorso progettuale complesso, elaborando videoinstallazioni (Il nuotatore, 1984; Il giardino delle cose, 1992; Megalopoli, per la Biennale di architettura di Venezia, 2000) e videoambientazioni interattive che coinvolgono lo spettatore in un racconto d'immagini e sensazioni, tra cui Tavoli (perché queste mani mi toccano?) (1995); Coro (1995); Totale della battaglia (1996); Il soffio sull'angelo (primo naufragio del pensiero) (1997). L'attività di S. A. ha trovato anche uno spazio congeniale nel teatro, con la progettazione di spettacoli come La camera astratta (1987, Documenta 8 di Kassel, 1988; Premio Uber); The Cenci, opera musicale di Giorgio Battistelli, presentata nel 1997 al Teatro Almeida di Londra (due quadri scenici sono stati riproposti negli spazi di Castel Sant'Angelo a Roma, 2000); Giacomo mio, salviamoci!, opera musicale di Battistelli, presentata al Teatro Lauro Rossi di Macerata nell'ambito delle celebrazioni leopardiane (1998); Wer möchte wohl Kaspar Hauser sein?, spettacolo di danza e video presentato alla Opernhaus di Norimberga (2000). Videoinstallazioni interattive permanenti di S. A. sono nel Museo virtuale della città di Lucca, nel Museo audiovisivo della resistenza a Sarzana, nel Meteorit di Essen ideato dall'austriaco André Heller. Tra gli ultimi lavori di rilievo particolarmente interessante il percorso multimediale permanente al Museo Civico di Carrara (2008), Valentia sensibile (2011), la prima ricognizione narrativa per una stazione creativa permanente al Museo di Vibo Valentia e soprattutto la mostra portata in Giappone per i trent’anni di S. A. al Kawasaky City Museum (2012), divisa in tre parti: la prima dedicata al celebre Nuotatore, la seconda composta dall’opera La pozzanghera, una sorta di omaggio ai bambini, loro fonte ininterrotta di ispirazione, e l’ultima nella quale il gruppo propone due installazioni The fourth ladder e Sensitive city.