stucco
Propriamente vale " sazio fino alla nausea " per aver ingerito cibo in quantità eccessiva o troppo saporoso. Ricorre solo nella confessione di Alessio Interminelli, il quale individua la causa della sua dannazione nelle lusinghe / ond'io non ebbi mai la lingua stucca (If XVIII 126).
L'uso traslato si spiega con il fatto che la lingua è organo della fonazione ma anche del gusto, come ben vide Benvenuto chiosando: " Nullum sermonem sciebat facere, quem non condiret oleo adulationis; omnes ungebat, omnes lingebat, etiam vilissimos et mercenarios famulos ".