strangolamento In medicina legale, costrizione, per lo più mortale, esercitata su tutta la circonferenza del collo mediante laccio o cingolo fino a produrre asfissia. Differisce dall’impiccamento perché in questo la forza attiva della compressione del collo è costituita dal peso del corpo. Lo s. è, di solito, collegato a un’azione omicida; più raramente può intervenire con carattere accidentale e solo eccezionalmente è utilizzato come mezzo suicida. La morte interviene rapidamente, dopo una fase d’incoscienza, con meccanismo asfittico; talora può conseguire a un riflesso nervoso inibitorio per stimolazione del seno carotideo.