STELLE DI MARE (o Stelleridi, Asteroidi; lat. scient. Asteroidea; fr. étoiles de mer; sp. estrellas de mar; ted. Seesterne, ingl. starfishes)
Animali riuniti nel gruppo degli Asteroidei che viene considerato come classe ovvero come ordine del tipo Echinodermi.
Gli Asteroidei hanno il corpo pentagonale ovvero a forma di stella, di solito a 5 raggi o braccia. La regione centrale del corpo, o disco, non è nettamente delimitata dalle braccia. Nel mezzo della faccia ventrale del disco si apre la bocca. La faccia ventrale di ciascun braccio è percorsa da un solco (solco ambulacrale; vedi echinodermi) dal cui fondo escono i pedicelli ambulacrali. All'estremità di ogni braccio si osserva, di solito, un organo fotoricettore (ocello) che appare come una capocchietta rossa.
Il tegumento è sostenuto da numerose piastre calcaree giustapposte e mobili una rispetto all'altra. Sulla faccia ventrale lungo ciascun braccio sono disposte quattro serie principali di piastre, simmetricamente sui due lati del solco ambulacrale. Si osservano cioè due serie di piastre ambulacrali; e due serie di piastre adambulacrali poste lungo i lati esterni delle precedenti, e per lo più munite di spine che servono a proteggere il solco ambulacrale. Le piastre di queste quattro serie, in prossimita della bocca, spesso mandano propaggini cui impropriamente fu dato il nome di denti. Lungo i fianchi delle braccia sono altre piastre spesso piuttosto approfondate nello spessore del derma, alle quali è stato dato il nome di piastre marginali inferiori e superiori. Anche sulla faccia dorsale delle braccia e del disco sono altre piastre variamente disposte nei diversi generi. Sulla faccia dorsale, nell'interradio compreso tra due delle braccia, si osserva sempre la piastra madreporica forellata, nella quale si apre l'apparato acquifero. Tutte queste piastre possono presentare aculei di diversa forma nelle diverse specie. In diverse regioni della superficie del corpo si articolano su di un picciuolo le pedicellarie (v. echinodermi, XIII, p. 405 e fig.), che funzionano come pinze e servono a spazzare i corpi estranei dalla superficie del corpo.
L'apparato digerente è costituito da un esofago, da uno stomaco coi suoi diverticoli a fondo cieco e spesso da un retto che sbocca all'esterno con l'ano, che però può mancare. La bocca immette nel corto esofago che sbocca nello stomaco, il quale occupa la maggior parte della cavità del disco. Lo stomaco è diviso in due sezioni: una orale, più vasta, e una dorsale, dalla quale partono 5 diverticoli bifidi che si continuano in 10 tubi pilorici radiali che penetrano nelle braccia e terminano a fondo cieco; essi hanno funzione di ghiandola digestiva. Il retto, quando esiste, sbocca sulla faccia dorsale del corpo per mezzo dell'ano. Dal retto partono brevi ciechi rettali. È interessante la facoltà, che possiede lo stomaco, di essere estroflesso attraverso la bocca ed abbracciare la preda tenuta ferma dai pedicelli ambulacrali. Così le stelle di mare (carnivore) possono catturare e in parte mangiare animali relativamente grandi (ricci di mare, pesci).
L'apparato ambulacrale, come in tutti gli Echinodermi, è costituito da un canale della sabbia che, dalla piastra madreporica, scorrendo sul fianco dello stomaco, sbocca in un canale che circonda l'esofago, dal quale partono, alternati alle quattro vescicole del Poli e al punto d'innesto del canale della sabbia sull'anello - punto che ha posizione corrispondente a una vescicola del Poli - i cinque canali radiali, che si portano nelle braccia, sotto il solco ambulacrale terminando a fondo cieco. Da questi canali radiali partono i brevi vasellini ambulacrali che si continuano nelle vescichette ambulacrali poste nello spessore del braccio e comunicano con i pedicelli ambulacrali.
L'apparato circolatorio consta di un anello periesofageo posto ventralmente all'anello ambulacrale (tra questo e la parete del corpo). Da esso partono cinque vasi sanguiferi radiali che decorrono lungo i solchi ambulacrali, tra la parete dorsale del solco e il vaso ambulacrale. Vi è poi un seno assiale che, partendo dall'anello periesofageo, segue il percorso del canale della sabbia. Il seno assiale è stato da taluni autori interpretato come un organo amebocitogeno. I vasi fino qui descritti comunicano, in molte specie, per mezzo di vasi che scorrono lungo lo stomaco, con un anello perirettale dal quale partono i vasi che vanno alle gonadi. Gli amebociti che si osservano nel sangue provengono, in gran parte, da organi linfoidi che si trovano a coppie in corrispondenza dello sbocco delle vescicole del Poli nell'anello ambulacrale.
Tra le piastre dorsali del disco si notano in molte specie tubercoletti retrattili (papule), cavi all'interno e con le pareti costituite dalla parete del corpo molto assottigliata. Le papule sono state interpretate quali branchie.
Il sistema nervoso è costituito da un anello periorale strettamente aderente alla parete del corpo; dal quale partono cinque nervi radiali decorrenti nei solchi ambulacrali.
Le gonadi sono di solito dieci e sboccano, ciascuna con uno sbocco separato, interradiale, sui margini del disco. Ogni gonade può considerarsi quale un'introflessione più o meno ramificata della superficie esterna del corpo.
Il celoma, nel quale sono contenuti i diversi visceri, è tappezzato da un epitelio flagellato; occupa tutto il disco e si prolunga nella base. delle braccia, suddiviso da un certo numero di mesenteri.
Le stelle di mare sono esclusivamente marine e vivono adagiate sul fondo con la bocca in giù. I loro pedicelli ambulacrali funzionano quali organi locomotorî e prensili. Per mezzo dei pedicelli ambulacrali le stelle possono arrampicarsi anche su pareti verticali, e riescono ad aprire a viva forza le conchiglie dei bivalvi, di cui si nutrono.
Gli Asteroidei hanno un notevole potere di rigenerazione. Il disco boccale ha la proprietà di rigenerare anche tutte le braccia. In qualche specie un solo braccio ha la proprietà di rigenerare prima il disco boccale, poi le altre braccia. S'incontrano non di rado le cosiddette "comete": stelle con un braccio normale e gli altri molto più piccoli, in via di rigenerazione.
Le stelle presentano anche casi di autotomia; le braccia possono staccarsi per cause interne per essere forse poi rigenerate.
I sessi sono separati; in qualche caso si osserva ermafroditismo proterandro. La fecondazione è esterna come quella della massima parte degli Echinodermi. Maschi e femmine maturi si mettono uno vicino all'altro ed espellono i prodotti sessuali. L'uovo e le larve per lo più si sviluppano e metamorfosano liberamente nell'acqua. In poche specie, vi sono tasche incubatrici nelle quali si sviluppano gli embrioni.
Le uova sono molto piccole. Per segmentazione totale dànno luogo ad una blastula, che ben presto si trasforma, per un normale processo di invaginazione, in una gastrula con larghissimo blastocele. Nel blastocele migrano, durante la gastrulazione, delle cellule che costituiscono il mesenchima. Dall'estremità anteriore dell'archenteron si separano poi due sacchetti, uno destro e uno sinistro. S'introflette in seguito lo stomodaeum mentre il blastoporo resta a costituire l'ano. Sull'ectodemia che riveste il corpo si differenziano a questo stadio cellule ciliate che seguono il contorno del corpo formando una linea sinuosa (nastro ciliato). A questo stadio la larva simmetrica viene detta bipinnaria e mena vita pelagica. In seguito essa si accresce e il suo corpo emette appendici. Nel frattempo l'estroflessione sinistra dell'archenteron si pone in comunicazione con l'esterno mediante un poro (madreporite primario), a volte il sacchetto di destra si comporta nella medesima maniera, ma questa formazione è destinata a regredire. I due sacchetti celomatici si dividono poi in una porzione anteriore ed in una posteriore. Lo sbocco all'esterno resta in corrispondenza della parte posteriore del sacchetto anteriore di sinistra che è così il primo abbozzo dell'apparato ambulacrale (idrocele). Dalla parte posteriore del sacchetto di sinistra deriva invece il celoma. Mentre avvengono queste trasformazioni la larva emette altre braccia trasformandosi così in brachiolaria, ultimo stadio planctonico. Sul fianco sinistro della brachiolaria si vanno formando le future braccia della stella, in relazione con l'idrocele, che s'incurva in anello intorno allo stomodaeum ed emette cinque diverticoli, gli abbozzi dei canali radiali.
In qualche genere (Asterias) che ha uova grandi, la larva non è planctonica, è un po' diversa da quelle descritte e striscia sul fondo con una formazione lontanamente paragonabile a un piede di Gasteropodo.
Gli Asteroidei si suddividono in quindici famiglie riunite, in due ordini:
L'ordine Phanerozonia è caratterizzato dalle piastre marginali grosse e spesse, papule sporgenti sulla superficie dorsale del corpo, piastre ambulacrali grandi. Comprende le seguenti famiglie: Archasteridae, Porcellanasteridae, Astropectinidae, Benthopectinidae, Pentagonasteridae, Peniacerotidae, Asterinidae.
L'ordine Cryptozonia è caratterizzato da piastre marginali rudimentali, papule non sporgenti sulla superficie dorsale del corpo, piastre ambulacrali sottili. Comprende le seguenti famiglie: Linkìidae, Zoroasteridae, Solasteridae, Pternsteridae, Echinasteridae, Heliasteridae, Asteriidae, Brisingidae.
Paleontologia. - Le stelle di mare si conoscono allo stato fossile fino dal più antico Paleozoico; ma sono rari gli esemplari completamente conservati, e solamente in pochissime località ne sono stati raccolti abbastanza frequentemente in uno stato soddisfacente di conservazione; spesso si tratta d'impronte o di piastre isolate. Le forme più antiche compaiono nel Silurico inferiore, ove sono comunissime, ma anche in tutto il Paleozoico sono frequenti i rappresentanti tanto dell'ordine Phanerozonia, quanto dello Cryptozonia. Più rari sono nel Mesozoico; tuttavia il Cretacico superiore ne è piuttosto ricco. Generalmente poveri sono i terreni cenozoici. Tra i generi paleozoici sono importanti: Hudsonaster Stürtz, del Silurico inferiore della Scozia e Amerim Settentrionale; Palaeaster Hall, del Silurico superiore; Helianthaster Roemer, del Devonico inferiore d'Europa; Neopalaeaster e Monaster Eth., del Carbonifero; Loriolaster Stürtz ed Echinostella Stürtz, entrambi del Devonico della Germania; ecc. Il genere Astropecten Link vivente è conosciuto fino dal Lias e Pentagonaster con sicurezza dal Cretacico. Dei generi Leptaster Lov. e Luidiu Forbes, e anche del vivente Pentacoceras, si trovano rappresentanti dal Giura in poi. Del gen. Solaster Forbes, dalle molte braccia, è conosciuta una specie della Grande oolite inglese. Infine secondo Forbes, nel Pliocenico rosso inglese, si trova una forma che sembra identica ad Asterias rubens L. (V. tavv. a colori).