INFESSURA, Stefano
Nato a Roma da famiglia di popolo prima del 1436, fu dottore di leggi, lettore di diritto civile nell'Università di Roma, podestà di Sutri nel 1466 e di Orte nel 1478, scribasenato dal 1487; morì prima del gennaio 1500.
Lasciò, oltre un Liber de communiter accidentibus, oggi perduto, un Diario della città di Roma, acefalo, dalla morte di Bonifacio VIII all'aprile 1494. Ha scarse e imprecise notizie per il periodo anteriore a Martino V, più larghe per il seguente; ma appare composto di frammenti, quali in latino inelegante, quali in volgare plebeo, scritti talvolta a distanza dai fatti, con errori frequenti. Credulo alle profezie e alle leggende, sprovveduto di critica, ammiratore della "libertà de Roma" e avverso al dominio pontificale, devotissimo alla casa Colonna e appassionato denigratore dei suoi nemici e in particolare di Sisto IV, "vero rappresentante della inesauribile maldicenza dei Romani" (Reumont), è fonte da usare con molta cautela, assai interessante tuttavia per la ricchezza delle notizie sulla vita cittadina e per la vivezza di alcuni suoi tratti. (Ed. del Diario a cura di O. Tommasini, Roma 1890).
Bibl.: O. Tommasini, Il diario di S. I., in Arch. d. R. Soc. rom. di st. patria, XI (1888), p. 481 segg.; cfr. anche XII (1889), p. 5 segg.; XIII (1890), p. 269 segg.: XV (1892), p. 505 segg.; notizie in Rer. Ital. Script., nuova ed., III, par. XVI, p. 9, n. 3; valutazione critica in L. Pastor, Storia dei papi, II, trad. ital. Roma 1911, pp. 608 segg., 614 segg.