BERSANI, Stefano
Nato a Casaliggio (Piacenza) il 25 dic. 1822 da Pietro e da Teresa Groppi, seguì gli studi ecclesiastici nel piacentino collegio Alberoni, divenendo sacerdote nel 1847. L'anno seguente fu chiamato nel seminario urbano, con la carica di vicerettore e l'insegnamento di matematica e fisica, dal vescovo L. Sanvitale che, prendendo a modello il collegio Alberoni, attuava un rinnovamento di metodi e di persone. Presto a disagio per la reazione antialberoniana seguita sotto il nuovo vescovo A. Ranza, ritornò al collegio, che fu colpito però ben presto con provvedimenti restrittivi dalle autorità ducali, diffidenti dell'istituto per le polemiche in corso nel clero piacentino, dovute a strascichi della campagna gesuitica contro le infiltrazioni gianseniste. Dal 1850 coadiutore nella parrocchia di S. Lazzaro, e dal 1855 parroco lui stesso, il B. espose questi avvenimenti e quelli successivi - il periodo sotto il duca Carlo III, la duchessa Maria Luisa, la dittatura del Farini, e infine quello posteriore all'unione di Piacenza al Regno d'Italia - nelle Memorie storiche sull'origine e le vicende del Collegio Alberoni (Piacenza 1867-82). Oltre ad un intento cronistico, il B. si propose anche l'appassionata difesa dell'autonomia e integrità dell'istituto, lottando perché fosse considerato opera pia e non subisse la legge sulla soppressione delle corporazioni religiose e sulla conversione dell'asse ecclesiastico.
Durante le ricerche d'archivio era andato raccogliendo e ordinando i documenti che illustravano la figura e l'opera del fondatore, il cardinale G. Alberoni, per facilitarne uno studio storico. Alla sua redazione, dopo la rinuncia di Antonio Panizzi, si accinse il B. stesso, soprattutto spinto da un sentimento di riconoscenza per aver potuto studiare grazie alla fondazione del grande concittadino, ancora macchiato da una immeritata fama. Con questo punto di partenza psicologico, ma soprattutto per la mancanza di preparazione e capacità storiografiche, la Storia del cardinale G. Alberoni (Piacenza 1861) del B. è fondamentalmente un'opera apologetica, che però, nella situazione di carenza di studi alberoniani, ebbe il merito di saper dare giusti orientamenti, liberando il personaggio dalle incrostazioni insieme romanzesche e polemiche, e interpretando come positive doti di uomo politico quelle caratteristiche che erano state precedentemente messe in rilievo, specialmente dal Botta, come intrighi e temerità. La tesi del B., che la politica dell'Alberoni avesse mirato ad avviare l'Italia verso l'indipendenza e che la sua azione di governante spagnolo avesse avuto questa finalità, è stata ripresa ed approfondita poi nella successiva discussione sugli antecedenti del Risorgimento, e trovò in E. Rota il massimo sostenitore.
Quanto alle fonti, il B., oltre a conoscere e discutere quelle della precedente letteratura, si valse soprattutto dei numerosi scritti e documenti che lo stesso cardinale aveva approntato in sua difesa, usandoli però con scarso metodo. Tra i vari ulteriori studi del B. sull'Alberoni va ricordata l'edizione delle lettere curata insieme con lo storico francese E. Bourgeois, sotto il cui nome è stata pubblicata (Lettres intimes de J. M. Alberoni adressées au comte J. Rocca…,Lyon 1893).
Il B. morì a Piacenza il 18 marzo 1893.
Oltre agli scritti citati, ricordiamo: Osservazioni critiche sul profilo del card. G. Alberoni delineato da G. Torelli… (lettere a P. Bordoni), Piacenza 1862; Cenni sull'insegnamento delle scienze al Collegio Alberoni, Piacenza 1867 (lo scritto è attribuito al B. da A. Levi, in Spigolature romagnosiane. G. B. Romagnosi al Collegio Alberoni, in Arch. stor. per le prov. parmensi, XXXV [1935], pp. 261-315); Le tavole di fondazione del Collegio Alberoni pubblicate e raccomandate al municipio di Piacenza, Piacenza 1867; Pierantonio, fratello ed erede del cardinale G. Alberoni, Piacenza 1873; Lo statuto organico del Collegio Alberoni e il testamento del fondatore, Piacenza s.d.
Fonti e Bibl.: Oltre alle carte del B. (manoscritti vari, trascrizioni, traduzioni e riassunti di autografi dell'Alberoni, ecc.) nell'Archivio Alberoni di Piacenza, vedi: A. Sagredo, Recensione alla "Storia del cardinale Giulio Alberoni", in Arch. stor. ital., n. s., XVII, 2 (1863), pp. 90-116; necrologio, in Divus Thomas, XIII, 4 (1893), p. 576; Lettres intimes de J. M. Alberoni adressées au comte I. Rocca, a cura di E. Bourgeois, Lyon 1893, pp. XLIV, XLVII, LII; L. Mensi, Diz. biogr. piacentino, Piacenza 1899, p. 64; A. Arata, Il processo del cardinale Alberoni, Piacenza 1923, pp. XVIII, 152, 154, 160, 161, 164, 165, 175; P. Castagnoli, Il cardinale Giulio Alberoni, Piacenza-Roma 1929, pp. IX, XIV, XX; E. Rota, Le origini del Risorg., Milano 1948, I, p. 133; G. F. Rossi, Giudizi di due secoli sull'insegnamento alberoniano, Piacenza 1959; Id., La filos. nel Collegio Alberoni e il neo-tomismo, Piacenza 1959-61; Id., La bibliogr. alberoniana di Mons. A. Arata, Piacenza 1964.