STEATOPIGIA
. La parola indica (dal gr. στέαρ "grasso", e πυγή "natica") un accumulo speciale di masse adipose nella regione glutea e sulle cosce della specie umana. Originariamente l'espressione stava soltanto a indicare la corrispondente conformazione del corpo delle donne boscimane e ottentotte nell'Africa meridionale. Col crescere delle conoscenze relative alla costituzione corporea delle razze umane, l'espressione è stata estesa anche ad accumuli adiposi della regione glutea simili a quelli di quei primitivi, senza tener sempre sufficiente conto delle diversità esistenti. Si è dimostrata necessaria un'esatta distinzione da quando si vanno moltiplicando in Europa i ritrovamenti di statuette muliebri femminili preistoriche presentanti una qualsiasi forma di ammassamento adiposo regionale e da quando si è voluto dedurre dall'uso della steatopigia come motivo dell'arte realistica di quell'età l'effettiva presenza sul continente europeo di determinate razze umane.
Siamo molto bene informati sulla steatopigia delle donne boscimane e ottentotte da quando il Cuvier sezionò una giovane donna boscimana, la famosa Venere ottentotta. I Boscimani e gli Ottentotti, di piccola statura e dalla pelle piuttosto chiara, si distinguono per una serie di caratteristiche fisiche, le quali conferiscono loro una posizione speciale tra le razze umane. La steatopigia è messa in stretto rapporto con la razza ottentotta, sebbene l'antropologia non sia riuscita a stabilire a quale delle due razze africane essa sia originariamente propria: L. Schultze (Jena) l'ascrive a entrambe.
Per capire la distribuzione delle masse adipose al bacino e alle estremità inferiori, si considerino le figure annesse che riproducono in modo generale il rapporto tra scheletro e contorni del corpo. La fig. 1 mostra in A le natiche di tre quarti con bacino e testa del femore destro con grande trocantere; in B ne rappresenta il lato destro; in C rappresenta bacino e contorni del corpo visti di fronte; in D si distinguono i limiti delle regioni conformantisi alla struttura anatomica: I. regione sacrale; II. regione dell'anca; III. regione glutea; IV. regione trocanterica. Inoltre nella parte destra è segnato il decorso del muscolo grande gluteo.
I caratteri essenziali della steatopigia: accumulo di adipe nella regione glutea e trocanterica si rilevano dalla fig. 2. Essa è tratta dalla fotografia di un'Ottentotta trentaseienne presa da Rudolf Poch in un'oasi del Kalahari centrale. Nella figura la tipica natica adiposa è vista di profilo. La linea di contorno superiore delle natiche è quasi perpendicolare alla schiena; stendendosi all'indietro il più possibile si piega gradatamente in un arco e rientrando termina nella ben sviluppata plica glutea, che, a sua volta, si continua lateralmente in una specie di strozzamento, dividendo le varie regioni di accumuli adiposi. Le natiche si staccano come un gradino dal corpo. La gamba è sottile e senza polpacci. Quasi a equilibrare l'ampio sviluppo del sedere, il ventre della donna si tende molto in avanti. La presenza di un cuscinetto adiposo particolarmente sviluppato del ventre non fa parte della steatopigia.
È chiaro che questa forma impressionante di accumulo adiposo regionale debba avere basi anatomiche speciali.
Lo scheletro osseo dei Boscimani e degli Ottentotti mostra nella colonna verticale lombare d'ambo i sessi un'accentuata concavità posteriore (lordosi esagerata) per cui l'osso sacro, che manca di una propria curvatura, si avvicina alla linea orizzontale, sicché si può, in tal modo, formare un piano quasi perpendicolare al dorso. Il bacino è esageratamente inclinato, molto più che tra gli Europei, ma non si hanno ancora dati sul suo grado d'inclinazione.
È tuttavia molto importante una misurazione eseguita da A. Kramer su 6 Boscimani-Ottentotti viventi, da cui appare che molte particolarità dei Sudafricani sono spiegate dalla posizione del bacino e specialmente dalla funzione del femore nell'articolazione coxofemorale in rapporto con il centro di gravità. Se la steatopigia è eccessiva e particolarmente tipica nelle donne, le natiche dell'uomo non sono però prive di abbondanti masse adipose.
Ma natiche adipose con concentrazione del grasso nella parte superiore e posteriore del sedere sono state notate sempre soltanto in donne di quella razza.
Queste masse adipose sono collegate al piano scheletrico da un tessuto connettivo. L'autopsia eseguita da Hella Pöch di una donna boscimana con forte miscela ottentotta, ma priva di caratteristiche negroidi, ha rivelato l'esistenza di un corpo connettivo particolare, e isolabile, a forma di rosette, dalle maglie ricche di grasso (corpo adiposo) che giaceva nel tessuto adiposo delle natiche, dai due lati sul terzo posteriore della cresta iliaca. Si deve alla presenza di questo corpo in detta regione il voluminoso sviluppo in alto e all'indietro delle natiche delle donne. Notevole inoltre un accumulo adiposo nel centro, sui muscoli grandi glutei. Sacro e coccige non presentavano alcun accumulo, lo strato adiposo sul trocantere era distintamente separato da quello delle natiche. I muscoli sottostanti erano molto sviluppati, grasso intramuscolare assente: invece apparve un reticolo di sostegno connettivo molto rinforzato. Nel connettivo sottocutaneo dell'intero corpo della donna sezionata si presentava uno strato adiposo di spessore uniforme, a suo tempo probabilmente molto spesso. Con la vecchiaia o la denutrizione si producono grinze. Il rilasciamento del tessuto adiposo connettivo provoca un abbassamento del sedere. Una sezione eseguita da H. Poch su un Boscimano diede le stesse localizzazioni del grasso presso l'uomo, con l'assenza però del suaccennato corpo adiposo. I pigmei sudafricani possiedono così nelle natiche adipose rinforzate da un corpo adiposo un carattere sessuale femminile secondario loro proprio, che è contemporaneamente una caratteristica della razza.
Sullo sviluppo della steatopigia nelle singole età siamo informati da J. Deniker, che studiò Ottentotte bambine, adolescenti e adulte (6 individui). Da queste ricerche risulta che la steatopigia appare già nell'infanzia, alla fine della pubertà è completamente sviluppata, la gravidanza può accentuarla. Nel bambino l'adipe si ammassa prima nelle regioni superiori posteriori, poi ai lati, finalmente sul trocantere. Il tessuto connettivo lo rende sodo ed elastico. Anche con il massimo dimagramento dell'individuo non scompare la steatopigia.
Il Deniker misurò su fotografie di profilo di Ottentotte steatopige il grado di sporgenza posteriore delle natiche, ottenendo misure che variano dal 4 al 10% della statura (il massimo fu di 15,6%), mentre nelle Europee varia dal 2,6% al 4%.
È inutile voler cercare la causa della steatopigia, anziché in una conformazione particolare - come tante altre notate nella specie umana - nell'influenza dell'ambiente, sebbene il bisogno degli uomini di consumare grasso nelle regioni desertiche sia enorme e determinato da condizioni fisiologiche. Secondo R. Pöch la natica adiposa nella sua qualità di deposito di grasso in periodi di fame e di sete ritarda la perdita di albumina, consentendo al Boscimano e all'Ottentotto di resistere alle cattive condizioni di esistenza nel deserto.
Bibl.: J. Deniker, Les Hottentots au Jardin d'Acclimation, in Revue d'Anthropologie, s. 3ª, IV, Parigi 1889; R. Pöch, Die Stellung der Buschmannrasse unter den übrigen Menschenrassen, in Korrespondenzblatt der deutschen Gesellschaft f. Anthr. Ethn. Urgesch., XLII (1911), p. 21; A. Krämer, Zwei sehr kleine Pygmäenschädel, in Archiv für Anthropologie, n. s., XIII (1915), p. 365; H. Pöch, Beitrag zur Kenntnis des Muskelsystems und einiger Rassenmerkmale der Buschmänner, in Mitteilungen der anthrop. Gesellschaft in Wien, LVII (1927), p. 108; L. Schultze-Jena, Zur Kenntnis des Körpers der Hottentotten und Buschmänner, Jena 1928.