stadia
stàdia [Der. del lat. stadium come misura di lunghezza] [MTR] [GFS] Nella topografia, mezzo ausiliario (detto anche mira parlante) usato insieme a vari strumenti (livelli, tacheometri, ecc.) per la misurazione diretta di dislivelli o per la misurazione indiretta di distanze e dislivelli. (a) La s. verticale, che è la più usata, consiste in una stecca di legno centimetrata di 4 m, divisa per il trasporto in due parti unite a cerniera, che viene disposta con una estremità sul punto di cui si vuole misurare il dislivello rispetto all'altro punto in cui è situato il livello a cannocchiale; il dislivello è misurato dal tratto di s. compreso fra l'estremita poggiata sul terreno e il punto in cui il filo mediano del reticolo del cannocchiale si proietta sulla s. stessa (→ livellazione); per rilevazioni di precisione è invece costituita da un nastro di acciaio graduato teso per mezzo di una molla in una cassa di legno, la cui lettura è effettuata con uno strumento munito di micrometro ottico; la s. viene anche usata, insieme con un tacheometro, per la misurazione indiretta delle distanze e dei dislivelli in procedimenti di celerimensura. (b) La s. orizzontale è una sbarra tubolare d'acciaio di circa 2 m (in genere pieghevole o separabile in due parti), che reca a ciascuna estremità un disegno (scopo) adatto per la collimazione, ed è girevole intomo a un perno passante per il suo punto centrale e fissato a un basamento regolabile, munito di una livella sferica, il quale a sua volta permette di fissarla orizzontalmente su un treppiede; per mezzo di un teodolite è possibile misurare distanze a partire dalla misurazione dell'angolo azimutale tra i due scopi, essendo nota esattamente la distanza tra essi.