SOPRON
(lat. Scarabantia; ted. Ödenburg; Suprun nei docc. medievali)
Città dell'Ungheria, che sorge in corrispondenza dell' od. confine con l'Austria sul fiume Ikva, nel comitato di Gyor-S.-Moson. Fin dal Medioevo libera città regia, in epoca moderna sede del comitato di Sopron, S. sorge sull'antica città romana di Scarabantia - il cui nome attesta con certezza l'origine celtica -, che era un municipium, compreso dapprima nel Norico e quindi nella provincia Pannonia superior; abbandonata in seguito all'incursione dei Quadi nel 374 e distrutta nel 568 dai Longobardi, se ne conservano le mura urbiche e i resti del Capitolium, un anfiteatro e le condutture idrauliche. Fino all'insediamento nella regione degli Ungari tale città restò abbandonata, mentre l'area circostante apparteneva alla marca orientale dell'impero carolingio, con popolazione avaro-slava.Il nucleo di S. è costituito dalla città fortificata romana, nella quale, dopo la conquista ungherese della regione, vennero erette la fortezza a guardia del confine, che aveva due porte, una a N, l'altra a S-E, e la sede del comes Supruniensis. S. ebbe un ruolo importante nelle lotte tra i re di Ungheria e i duchi di Austria, in particolare con Přemysl Ottocaro II di Boemia (1253-1278); nel 1277 fu dotata dei privilegi propri di una città e infine fortificata da una cinta muraria i cui lavori di edificazione si protrassero fino al 14° secolo.Intorno alla fortezza del governatorato, a partire dal sec. 11°, su entrambe le sponde del fiume Ikva si formarono insediamenti, nell'area dove, già nel sec. 12°, si costituì un importante mercato. Dopo il 1277 il nucleo cittadino venne articolato da due percorsi viari paralleli colleganti due piazze (a N, dove sorgevano le torri patrizie e dove in seguito sorse il palazzo Pubblico, sul luogo del Campidoglio romano, e a S, dove si trovava il mercato del Sale), mentre la via mediana, via Nuova o via degli Ebrei, venne tracciata soltanto in seguito.La parrocchiale di S. Michele dell'arcidiaconato fu costruita nell'area di un cimitero, insieme con la cappella cimiteriale dedicata a s. Giacomo sulla collina nordorientale fuori dal nucleo cittadino. Presso le mura si trovava una seconda parrocchiale dedicata alla Vergine, demolita nel 17° secolo. Nei secc. 14°-15° sorsero nella città numerose fondazioni borghesi, la chiesa di S. Giorgio, sede di una confraternita di patrizi (1400 ca.), e la chiesa dello Spirito Santo, iniziata nel 15° secolo.Lungo le strade che dalla città conducono verso la campagna si è conservata una serie di lanterne gotiche a forma di tabernacolo su pilastri.Prima del 1422 non esisteva nella città alcun palazzo pubblico e le sedute del consiglio si tenevano nelle case private dei patrizi; probabilmente un simile palazzo con una grande sala è identificabile nell'ala posteriore della c.d. casa di Fabricius, del tardo 14° secolo. Nella via Nuova è attestata già alla fine del sec. 13° la presenza di un'importante comunità giudaica, la cui più antica sinagoga, insieme con la scuola e il bagno rituale, sorse intorno al 1300; una seconda sinagoga, privata, venne edificata nella seconda metà del 14° secolo.Oltre al convento dei Giovanniti, fuori città è attestata soltanto la chiesa di S. Giovanni, di epoca tardogotica, a navata unica. Il convento dei Domenicani si trovava fuori dal centro cittadino e fu interamente ricostruito in epoca barocca, così come quello dei Francescani, che venne edificato intorno al 1280 nel quartiere dei patrizi, nelle vicinanze della porta Nord.Durante i lavori di restauro dopo la seconda guerra mondiale, sono stati rinvenuti vari edifici abitativi di epoca gotica, che consentono di valutare le successive variazioni delle tipologie edilizie e del genere di vita. Il sec. 13° sembra essere stato caratterizzato dalle ricche case-torri della nobiltà, certamente collegate a palazzi. La tipologia di abitazione diffusasi nel sec. 14° si sviluppò in rapporto alla forma di vita improntata all'economia agricola, nella quale la viticoltura rivestì un ruolo considerevole: gli edifici sono così caratterizzati dalla presenza di una corte e di cantine. Nella seconda metà del sec. 14°, all'apice dello sviluppo edilizio, la città era costituita per lo più da palazzi con sale al primo piano e ingressi voltati e ornati da sedili. I particolari attestano l'esistenza di uno stile architettonico locale, che si manifesta anche negli edifici ecclesiastici di questa epoca fino alla fine del primo terzo del 15° secolo.La chiesa dei Francescani di S. è un edificio gotico, con coro allungato e terminazione poligonale a 5/8, caratterizzato da una naturalistica ornamentazione dei capitelli, da fasci di sostegni e da precoci esempi di lavorazione a traforo. Il corpo longitudinale è costituito da un ambiente 'a sala' diviso in tre navate, alterato nei secc. 14° e 15°, del quale sono stati tuttavia riportati alla luce il portale occidentale e frammenti del pontile. La torre settentrionale venne aggiunta al corpo longitudinale nell'ultimo quarto del 14° secolo. Del convento dei Francescani è stato possibile portare alla luce la sala capitolare; si trattava in origine di un ambiente 'a sala' a tre navate ed esteso per due campate, con una cappella e un'importante decorazione scolpita sulle chiavi di volta, sui capitelli dei pilastri e sulle mensole. Sono conservati anche frammenti di pitture murali. Dal punto di vista stilistico l'edificio può essere attribuito agli anni trenta del sec. 14°; intorno al 1400 fu poi ampliato verso E con l'inserimento di due cappelle sui due lati del coro.Della costruzione romanica della parrocchiale di S. Michele si è conservato soltanto un fregio ad arcature, riutilizzato. La cappella di S. Giacomo, situata nel cimitero, a pianta ottagonale, edificata a due piani, al di sopra dell'ossario, è un edificio della fine del 13° secolo. In base a recenti osservazioni si è potuto accertare che, davanti alla facciata di una chiesa a navata unica, venne costruita una torre occidentale coronata da una cuspide per influsso degli Heidentürme del duomo di St. Stephan a Vienna. La ricostruzione del sec. 14° ebbe inizio da E; il coro e il transetto testimoniano l'influsso di Wiener Neustadt. Il coro venne fiancheggiato da due cappelle, collegate alla campata del coro da due più piccole arcate; il corpo longitudinale a tre navate con sostegni circolari e alzato basilicale fu edificato alla fine del sec. 14°; il lavoro di costruzione delle navate laterali può essere attestato, in base a emblemi araldici, intorno al 1396. Le forme architettoniche della chiesa di S. Michele si rivelano quale punto di avvio di un cantiere architettonico locale del 14° secolo.Nel Soproni Múz. si trovano testimonianze di epoca medievale, tra cui frammenti di pietra degli edifici gotici e lastre tombali. La Coll. Storno, nell'abitazione dell'attivissimo artista e restauratore esponente dello Storicismo del sec. 19°, conserva sculture medievali e oggetti di arte suntuaria provenienti dalla città.
Bibl.:
Fonti. - J. Házi, Sopron szabad királyi város története [Storia della libera città regia di S.], I-II, Sopron 1921-1943.
Letteratura critica. - Sopron és környéke müemlékei [Monumenti di S. e dintorni] (Magyarország müemléki topográfiája, 2), a cura di E. Csatkai, D. Dercsényi, Budapest 19562; F. Dávid, Gótikus lakóházak Sopronban [Abitazioni gotiche a S.], in Magyar Müemlékvédelem 1967-1968 [Tutela dei monumenti in Ungheria 1967-1968], Budapest 1970, pp. 95-123; id., A soproni ó-zsinagóga [L'antica sinagoga di S.], Budapest 1978; Magyarországi müvészet 1300-1470 körül [Arte in Ungheria 1300-1470 ca.], a cura di E. Marosi, Budapest 1987.