Loren, Sophia
Nome d'arte di Sofia Scicolone, attrice cinematografica, nata a Roma il 20 settembre 1934. Protagonista di una delle stagioni più felici del cinema italiano, la L. si è imposta nel panorama nazionale e internazionale non solo grazie alla sua bellezza e alla forte personalità, ma anche in virtù di riconosciuti meriti artistici e professionali, come dimostrano i tre premi alla carriera ottenuti nel 1991, nel 1998 e nel 1999, rispettivamente l'Oscar, il Leone d'oro della Mostra del cinema di Venezia e il David di Donatello, oltre a numerosi altri riconoscimenti ricevuti per singole interpretazioni. Nel 1997 è stata insignita dal Capo dello Stato italiano del titolo di cavaliere al merito della Repubblica, insieme al marito Carlo Ponti.
Cresciuta a Pozzuoli (Napoli), dove si era trasferita con la madre, Romilda Villani, aspirante attrice, e la sorella Maria, nel 1949 partecipò per la prima volta al concorso di bellezza di Salsomaggiore per l'elezione di miss Italia, ottenendo solo l'anno successivo il titolo di miss Eleganza. Era intanto diventata una diva di fotoromanzi, accanto ad Antonio Cifariello e al cantante Achille Togliani, con il nome di Sofia Lazzaro che più tardi avrebbe trasformato nell'esotico Sophia Loren. Nel 1950 esordì nel cinema come ballerina di fila in Luci del varietà di Federico Fellini e Alberto Lattuada, e due anni più tardi interpretò Aida di Clemente Fracassi, nel ruolo che era stato proposto alla sua storica rivale, Gina Lollobrigida; in quell'occasione conobbe il produttore C. Ponti, suo futuro marito, da cui ottenne un contratto in esclusiva. Il successo giunse con una serie di film, e di personaggi, che permisero alla L. di sfruttare al meglio le sue risorse fisiche e temperamentali, creando quell'immagine della bella e prosperosa popolana, tanto schietta quanto abile nell'usare le armi della propria femminilità, con cui è soprattutto rimasta nella memoria degli spettatori: la 'sciantosa' in Carosello napoletano (1954) di Ettore Giannini, la bella cugina di Il segno di Venere (1955), accanto a Franca Valeri e diretta da Dino Risi, la pizzaiola nell'episodio Pizze a credito in L'oro di Napoli (1954) di Vittorio De Sica, la figlia di don Gaetano nel film con Totò Miseria e nobiltà (1954) di Mario Mattoli, la moglie del mugnaio nella Napoli seicentesca di La bella mugnaia (1955) di Mario Camerini, la passionale mondina di La donna del fiume (1954) di Mario Soldati, l'affascinante ladra della commedia di successo Peccato che sia una canaglia (1954) di Alessandro Blasetti, che la vide per la prima volta accanto a Marcello Mastroianni, con il quale formerà una delle coppie più celebri del cinema italiano; ciò si verificò già a partire dall'anno successivo in una commedia sanguigna e briosa come la La fortuna di essere donna, ancora diretta da Blasetti.
Intorno alla metà degli anni Cinquanta, sostenuta da Ponti, la L. decise di tentare la fortuna negli Stati Uniti, dove lavorò accanto ad attori affermati come Cary Grant, William Holden, John Wayne, Paul Newman, Frank Sinatra, e con registi di provata esperienza, riscuotendo un discreto successo per le sue interpretazioni: The pride and the passion (1957; Orgoglio e passione) di Stanley Kramer; Houseboat (1958; Un marito per Cinzia) di Melville Shavelson; Black orchid (1959; Orchidea nera) di Martin Ritt; That kind of woman (1959; Quel tipo di donna) di Sidney Lumet; A breath of scandal (1960; Olympia) di Michael Curtiz; Heller in pink tights (1960; Il diavolo in calzoncini rosa) di George Cukor; Arabesque (1966) di Stanley Donen; partecipò inoltre a due kolossal, diretta in entrambi da Anthony Mann, El Cid (1961), accanto a Charlton Heston, e The fall of the Roman empire (1964; La caduta dell'Impero romano).
Ma i suoi film più importanti e riusciti, spesso girati in coppia con Marcello Mastroianni, sono quelli in cui si respira la stessa aria dei vicoli popolari, specialmente meridionali, nei quali l'attrice era cresciuta, e nascono, non casualmente, dall'incontro con la sensibilità, e con il consumato mestiere, di un regista come De Sica: si pensi a La ciociara (1960), tratto dal libro di A. Moravia, per il quale, nell'indimenticabile ruolo drammatico di Cesira, la L. ottenne numerosi riconoscimenti (tra l'altro l'Oscar come migliore attrice protagonista nel 1962); o a Ieri oggi domani (1963), film a episodi premiato con l'Oscar nel 1965, di cui si ricorda la celebre scena di seduzione con striptease davanti a un attonito Mastroianni (scena che circa trent'anni più tardi i due attori avrebbero ironicamente ripetuto nel film di Robert Altman Prêt-à-porter, 1994, noto anche come Ready to wear); o a Matrimonio all'italiana (1964), tratto dalla commedia di E. De Filippo Filumena Marturano, e al meno felice e malinconico I girasoli (1970), entrambi ancora con Mastroianni nonché al crepuscolare Il viaggio (1974), dalla novella di L. Pirandello, accanto a Richard Burton.
Non aggiunse invece molto alla carriera dell'attrice l'incontro con Charlie Chaplin, che con la L. realizzò il suo ultimo film, A countess from Hong Kong (1967; La contessa di Hong Kong), interpretato al fianco di Marlon Brando. Nel 1967 riprese in chiave favolistica il personaggio della schietta popolana in C'era una volta… di Francesco Rosi, ispirato alla Napoli barocca e fiabesca di G.B. Basile. L'attrice diede un'ulteriore prova di bravura e di professionalità nell'indimenticabile ruolo della casalinga dimessa e senza trucco che interpretò, ancora una volta accanto a Mastroianni, in Una giornata particolare (1977) di Ettore Scola: storia dell'incontro fortuito tra due esseri diversamente incompresi ‒ lui un omosessuale in attesa di essere spedito al confino, lei una donna del popolo, vittima dei miti del regime e di un marito ignorante ‒ sullo sfondo di una Roma in festa per la storica visita nel 1938 di A. Hitler.A partire dagli anni Settanta la L. ha diradato le sue apparizioni cinematografiche: oltre al capolavoro di Scola e al precedente buon successo di La moglie del prete (1970) di Dino Risi, nuovamente in coppia con Mastroianni, vanno ricordati The Cassandra Crossing (1976; Cassandra Crossing) di George Pan Cosmatos, Fatto di sangue tra due uomini per causa di una vedova (si sospettano moventi politici) (1978) di Lina Wertmüller e Grumpier old men (1995; That's amore ‒ Due irresistibili seduttori) di Howard Deutch, in cui la L. ha il ruolo di un'esuberante seduttrice italiana nel trio comico formato con Jack Lemmon e Walter Matthau. Nel 2002 ha interpretato, accanto ad attori come Mira Sorvino e Gérard Depardieu, la parte di una donna infelice nel film d'esordio del figlio Edoardo Ponti, Between strangers (Cuori estranei). Per la televisione ha invece lavorato in The fortunate pilgrim (1988; Mamma Lucia) di Stuart Cooper, nonché in Sabato, domenica e lunedì (1990), dall'omonima commedia di E. De Filippo, e in Francesca e Nunziata (2001), entrambi diretti dalla Wertmüller.
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