SOLARO del BORGO
. Nobile famiglia piemontese di origine anscarica che ebbe principio da Amedeo conte di Langres e visconte di Asti, figlio di Anscario II, marchese d'Ivrea. I discendenti di Amedeo ebbero il feudo di Govone nel territorio del vescovo di Asti e dalla località fortificata di Solarium, esistente nel loro feudo, furono detti indifferentemente "domini de Solario" o "de Govone".
In Asti furono tra le maggiori famiglie di parte guelfa. Cacciati quando i ghibellini, con a capo i Roero, ebbero il sopravvento, al principio del sec. XIV andarono in esilio in Francia, e in diversi luoghi dell'Italia settentrionale. Divisi già in più rami, ebbero così origine dalla prima famiglia i de la Fontain Solar, i baroni di Oignon, i conti de la Bassière, de Verton, de Vitry in Francia; i Solaro di Villanova, i Solaro della Margarita, i Solaro della Chiusa, i Solaro di Chieri e più tardi i Solaro della Moretta in Italia.
La famiglia, che si gloria di avere avuto tra i suoi membri più illustri S. Brunone abate, creato da Gregorio VII vescovo di Segni, vanta un numero imponente di uomini d'arme e di governo che illustrarono in tutti i secoli la corte dei duchi di Savoia e dei re di Sardegna. Fra essi ben quattordici furono insigniti dell'ordine della SS. Annunziata. Ricordiamo tra gli altri: Antonio che, di ritorno dall'esilio di Francia, acquistò i castelli di Stupinigi e di Moretta, verso la metà del sec. XIV. Egli fu il capostipite dei Solaro del Borgo, mentre da suo fratello Agostino ebbero origine i Solaro Monasterolo. Discendenti di Antonio sono: Bonifacio II, inviato nel 1415 in Asti da Carlo VI di Francia per la tutela dei suoi interessi; Giovanni Catalano, scudiero e consigliere di Amedeo VIII; Giulio Cesare, che da Emanuele Filiberto ebbe il feudo di Moretta; Carlo, che per il favore di Luisa di Savoia, duchessa di Angoulême, fu paggio di Carlo VIII e partecipò alla guerra di Napoli del 1494. Da Luigi XII fu nominato commissario generale dell'esercito e, alla testa di un grosso reparto di cavalleria, combatté a Villafranca e fece prigioniero Prospero Colonna. Nel 1517, generale dell'armata di mare francese, sconfisse Genova. Ebbe anche importanti incarichi diplomatici al servizio dei re di Francia, che egli tentò di conciliare coi duchi di Savoia quando fu governatore di Torino, conquistata dai Francesi. Morì nel 1552 nel castello di Tourne Loi di Parigi; Giovanni, ambasciatore di Carlo IX di Francia all'imperatore; Carlo, che coadiuvò Carlo Emanuele I nelle trattative con Enrico IV, che condussero al trattato di Lione, e fu poi ambasciatore presso Luigi XIII; suo fratello Lodovico, primo marchese di Dogliani, ambasciatore presso Filippo II di Spagna; Giuseppe, che combatté a Staffarda e Orbassano e fu fatto maresciallo di campo e collare della SS. Annunziata (morto nel 1698); Carlo Gerolamo, che fu primo marchese di Borgo S. Dalmazio, e difese gl'interessi dei duchi di Savoia alla corte di Francia nel 1642 come inviato della duchessa reggente Cristina, e vinse gli Spagnoli che assediavano Asti. Fu creato collare della SS. Annunziata nel 1666. Suo figlio Ignazio fu inviato da Vittorio Amedeo II agli Stati generali d'Olanda, alla regina Anna d' Inghilterra e come primo plenipotenziario sabaudo al Congresso di Utrecht del 1713. Ebbe il collare dalla SS. Annunziata. Morì a Torino nel 1743. Dei varî rami della famiglia sono oggi estinti quelli di Govone, di Moretta, della Margarita, di Villanova, di Chieri, della Chiusa. Sono ancora fiorenti quelli del Borgo di S. Dalmazzo e di Monasterolo.