Sippar
Antica città babilonese, od. Abu Habba, poco a S di Baghdad. L’insediamento urbano è vasto; i testi distinguono una S. principale e due sobborghi (S.-Amnanaum e S.-Yakhrurum). Nella lista reale sumerica è sede di una dinastia antidiluviana; sede del tempio del dio-sole Shamash (patrono della giustizia) e dell’annesso convento delle oblate (naditu). Già importante all’epoca di Akkad (24°-23° sec. a.C.), e di Ur III (21° sec.), dopo breve autonomia fu annessa al regno della vicina Babilonia (1850 ca.), e tale rimase nelle epoche successive. Subì le incursioni dell’elamita Shutrukh-Nakhunte (1150 ca.), che portò in bottino a Susa le stele conservate nel tempio di Shamash (stele di Naram-Sin, obelisco di Man-ishtusu, Codice di Hammurabi), e dell’assiro Tiglat-pileser I (1080 ca.). Fu spesso coinvolta nelle guerre tra Assiria e Babilonia (8°-7° sec.), e infine conquistata da Ciro il Grande nel 539 a.C. All’età persiana (4° sec. a.C.) risale la «biblioteca» rinvenuta con le tavolette ancora in posto negli scaffali.