SIMADES (Σιμάδης)
È il nome di un satiro che compare sull'anfora di Phintias del Museo Nazionale di Tarquinia RC 6843, e che in un primo tempo veniva letto erroneamente come Simaitha e attribuito a una baccante. Il nome è patronimico del più comune Simos (v.), ed è testimoniato due volte anche come nome di persona.
Bibl.: Furtwängler-Reichhold, II, p. 169, nota 3, tav. 91; Höfer, in Roscher, IV, 1909-15, c. 878, s. v.; C. Fränkel, Satyr- und Bakchennamen auf Vasenbilder, Halle 1912, pp. 23, 96; Zwicker, in Pauly-Wissowa, III A, 1929, c. 135, s. v.; J. D. Beazley, Red-fig., p. 22, n. 2; G. Jacopi, C. V. A., Italia, 25, 1955, III, I, tav. i. Testimonianze epigrafiche: I. G., XII, 9, 56, n. 363 s., p. 20 (Styra); H. Collitz, Sammlung der griech. Dialekt-Inschriften, Gottinga 1899, n. 2116, 11 (Delfi).