SILA (XXXI, p. 764)
L'applicazione, dal 1948 ad oggi, della legge 31 dicembre 1947, n. 1619, che, destinata a rompere definitivamente il latifondo silano, istituiva l'Opera per la Valorizzazione della Sila, dandole mezzi giuridici e finanziarî per la trasformazione fondiario-agraria dell'altopiano e la costruzione delle infrastrutture necessarie al suo sviluppo economico, ha operato mutamenti assai notevoli nel suo aspetto, sì che il visitatore a distanza di venti o più anni ne rimane vivamente colpito. Quello che ancora poteva dirsi allora il mito di una Sila solitaria e pressoché disabitata ha ormai cessato di essere. Il rimboschimento di notevole parte delle zone devastate durante l'ultima guerra (circa 5000 ha), la messa a coltura di terreni per oltre 5200 ha, la costruzione di strade di bonifica per l'accesso all'Altopiano (circa 150 km) e di sviluppo in essa (circa 200 km), quella di circa 600 case coloniche in 11 tra villaggi agricoli e borghi di servizio, di elettrodotti per 142 km e di acquedotti locali per 57, sempre a cura dell'Opera, hanno creato sull'Altopiano, abitato un tempo da poche centinaia di persone, le condizioni per la possibilità della vita stabile di una popolazione di oltre 3000 abitanti (1959), in massima parte gravitanti sul centro di Camigliatello (al km 33, da Cosenza, della statale 107 Paola-Crotone), attualmente frazione di Spezzano della Sila, con aspirazione a costituirsi in comune autonomo. Alla transumanza ionico-silana del bestiame bovino si è venuta sostituendo, sia in fattorie modello dell'O. V. S. sia nei villaggi agricoli abitati dagli assegnatarî delle successive quotizzazioni, la stabulazione permanente (con animali di razza bruna alpina, dimostratasi ben adatta al clima silano), mentre le piccole "industrie" casearie a tipo familiare sono quasi cessate, dando luogo a primi episodî di industria meccanicamente bene attrezzata (caseificio sociale di Croce Magara, con lavorazione giornaliera di circa 40 q di latte, e altri in preparazione). Anche la recente messa in attività del tronco ferroviario Camigliatello-S. Giovanni in Fiore (di cui è in progetto la continuazione sino a Crotone) ha contribuito a sollecitare questo processo di trasformazione economico-sociale, in cui ha avuto la sua parte pure la costruzione di un terzo (dopo quelli dell'Ampollino e dell'Arvo) lago artificiale per la produzione di energia elettrica nel piano di Cecita (Sila Grande, bacino del Muccone, affluente del Crati). Di tutto questo insieme non poteva non avvantaggiarsi il turismo silano, alla cui affermazione l'O. V. S. ha provveduto con la costruzione di piccoli comodi alberghi (Germano, Spineto, Lorica), mentre altri di maggiore capienza sono sorti (Sila Piccola catanzarese) o sono in costruzione (Sila Grande) per iniziativa privata o dell'Opera stessa o dell'Ente provinciale del turismo di Cosenza. Così la S. può ormai dirsi entrata a fare parte sicuramente redditizia, anche in questo senso, della economia non solo regionale ma anche nazionale, in relazione alle sue eccezionali risorse turistiche e climatiche. Vedi tav. f. t.
Bibl.: E. Galli, La Sila, Cosenza 1959.