SESTRI Levante (A. T., 24-25-26)
Cittadina della Liguria in provincia di Genova. È situata sulla Riviera di Levante alla foce del torrente Gromolo, là dove per il processo di alluvionamento di questo torrente, un'antica isola, che tocca i 70 m. s. m., è stata saldata alla terraferma. Il nucleo principale dell'abitato si sviluppa in parte sulle alluvioni del torrente a sinistra della foce, in parte sul roccioso e pittoresco promontorio, vero belvedere che si protende in mare per 700 metri, occupato ad O. dal bellissimo parco della Villa Piuma. Mentre a S. della penisola si stende fino alla prossima Punta Manara una costa alta e rocciosa formata dalle pendici del M. Castello, a N. il piano alluvionale del Gromolo, largo un chilometro e più, scende al mare con una bella spiaggia sabbiosa, animatissima d'estate al tempo dei bagni. Sestri è infatti frequentata stazione balneare e anche stazione climatica invernale, essendo protetta da un anfiteatro di colline ammantate di una ricca vegetazione e godendo di ampia insolazione; per accogliere gli ospiti, la cittadina è provvista di alberghi, pensioni, ville con bei parchi e giardini. A N. della penisola trova riparo anche un piccolo porto.
Il territorio del comune (33,33 kmq.) si estende sul piano alluvionale del basso corso del torrente Gromolo, fertile di colture e disseminato di case e ville, e sulla zona collinosa a N. e a S. di questo. Ne fa parte, a S. di Sestri, l'abitato di Riva Trigoso, composto di Riva - Levante e Ponente - presso il mare, in un'insenatura chiusa a N. dal M. Castello e dalla Punta Manara, e Trigoso, alquanto nell'interno sulle pendici di un colle: è importante centro industriale, sede di un grande cantiere navale, stabilimento meccanico, fonderia, e di altre industrie (fabbricazione di prodotti chimici); si esercita inoltre, qui e nel capoluogo, l'industria della pesca. Nell'alto bacino del torrente Gromolo fa parte del comune di Sestri la località di Libiola, con importanti giacimenti di rame e di pirite di ferro. La popolazione del comune di Sestri Levante era di 8426 ab. nel 1861, 9650 nel 1881, 12.039 nel 1901, 14.444 nel 1921, 15.341 nel 1931 (di cui 4865 nel centro capoluogo e immediati dintorni, 3329 a Riva, ecc.). Stazioni di Sestri Levante e Riva-Trigoso sulla linea La Spezia-Genova; inoltre varî servizî automobilistici.
Storia. - Verosimilmente Sestri corrisponde alla Segesta Tigulliorum posta da Plinio il Vecchio ad oriente di Portus Delphini (Portofino?) e di Tigulia intus. Alla stessa stazione sorta lungo la Via Aemilia Scauri, dove incominciava la salita al Passo del Bracco ("in Alpe Pennina"), verosimilmente accenna Tolomeo col semplice nome di Τιγουλλία, ponendola ad oriente delle "Foci della Entebella". L'"Itinerario marittimo" la menziona come Segesta positio. Il termine positio accennerebbe a modesto scalo marittimo. La piccola miniera di rame di Libiola, nei monti immediatamente sopra Sestri, fu sfruttata almeno durante qualche tempo preistorico. Che le cave di pietra lavagna, presso il paese odierno prossimo alla foce dell'Entella, da cui la pietra stessa prese nome, fossero aperte in tempi romani, si dedurrebbe dal nome Tegulata dato dall'"Itinerario di Antonino" alla stazione lungo la Via Emilia, corrispondente, sembra, alle "Foci dell'Entella" di Tolomeo e, approssimativamente, alla Tigulia intus di Plinio.
Nel 1431, durante la guerra tra Veneziani e Genovesi (alleati dei Visconti in discordia con Venezia), 18 galee comandate da Pietro Loredano (alle quali si erano unite 4 galee ed una galeazza fiorentina) si presentarono dinanzi a Genova, che rispose alla sfida facendo uscire 21 galee e una grossa nave ben armata al comando di Francesco Spinola. Il 23 settembre le due squadre si scontrarono nelle acque tra Portofino e Sestri Levante. Si combatté dapprima con esito incerto, ma la galeazza fiorentina comandata da Raimondo Mannelli, favorita dal vento, riuscì ad affrontare con grande impeto la capitana genovese, facendo prigioniero lo stesso Spinola. I Genovesi si sbandarono: undici galee si salvarono a Portofino, una a Genova e una a Piombino, le altre otto furono catturate dai Veneziani. Riunitesi nuovamente le galee scampate agli ordini di Niccolò Giustiniani, decisero di opporsi alle scorrerie dei nemici sulla costa della Riviera di Levante e all'assedio da loro posto a Sestri.
La valorosa difesa della città e nuovi soccorsi pervenuti da Genova indussero gli assedianti ad abbandonare il tentativo. Fallito un nuovo attacco contro Genova, nel 1433 fu conclusa la pace.
Bibl.: Per l'antica Segesta Tigulliorum, v.: G. Poggi, La Tigulia, Genova 1907; H. Nissen, Italienische Landeskunde, II, 1902, p. 146; Corpus Inscr. Lat. V, p. 883.
Sulla miniera di Libiola, v. A. Issel, Liguria preistorica, Genova 1908. Sulla battaglia del 1431, v.: C. Canale, Nuova storia della Repubblica di Genova, Firenze 1864; C. Randaccio, Storia navale universale, Roma 1891.