servizi segreti
I s.s., o servizi di informazione e sicurezza, sono organismi militari o civili che svolgono attività di spionaggio, controspionaggio e, più in generale, raccolta di informazioni a fini di tutela della sicurezza dello Stato. I s.s. modernamente intesi sono nati nella seconda metà del 19° secolo. La loro funzione nel tempo è però notevolmente cambiata: mentre agli inizi avevano prevalenti funzioni di spionaggio militare, durante e dopo la Seconda guerra mondiale hanno assunto peso e importanza crescenti. La Guerra fredda (1945-91), per gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica e i rispettivi alleati, ha assorbito gran parte delle energie dell’intelligence mondiale. Da ciò è derivata un’accelerazione nel passaggio dall’epoca artigianale della polizia segreta ai moderni servizi di informazione e sicurezza, chiamati ad affrontare nuovi problemi come, per es., lo spionaggio industriale e i traffici internazionali di armi o altro. Negli Stati Uniti, nel 1947 fu istituita la Central intelligence agency (CIA), con giurisdizione al di fuori dei confini, al cui direttore era attribuito il compito di coordinare le altre agenzie di spionaggio. In Unione Sovietica, dove i s.s. erano stati uno dei pilastri del potere staliniano, nel 1954 fu costituito il KGB (Comitato per la sicurezza dello Stato), anche per ridurre il potere dei s.s. e farli tornare alle dipendenze del partito. In Italia, nel 1949, con l’istituzione del ministero della Difesa fu costituito il SIFAR (Servizio informazioni forze armate). Nel 1969-70 una commissione parlamentare d’inchiesta, istituita per indagare su possibili preparativi di un colpo di Stato nel 1964, avanzò una proposta di riordino dei s.s. e chiese la distruzione di parte della documentazione illegittimamente raccolta a carico di migliaia di cittadini. Negli anni successivi alcuni dirigenti del servizio furono accusati di aver depistato le indagini della magistratura sulla strage di piazza Fontana a Milano (1969) e di essere coinvolti in quella che fu definita «strategia della tensione» (1969-74). Nel 1977 il Parlamento istituì il SISMI (Servizio per le informazioni e la sicurezza militare), con compiti di tutela della sicurezza sul piano militare e di controspionaggio all’estero, e il SISDE (Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica), posto a tutela della sicurezza interna delle istituzioni. Al presidente del Consiglio spettavano l’alta direzione, la responsabilità politica generale e il coordinamento della politica informativa e di sicurezza. Nonostante questi controlli, negli anni successivi emerse che nel triennio 1978-81 alcuni dirigenti del SISMI avevano compiuto atti censurabili, talvolta illegali. Nel 1981, dopo la scoperta delle liste dei presunti appartenenti alla loggia massonica P2, il governo allontanò dai vertici militari e dei servizi gli ufficiali e i funzionari i cui nomi figuravano negli elenchi. Ciò nonostante, in quegli anni il SISDE contribuì alla vittoria contro il terrorismo e il SISMI svolse i suoi compiti di protezione della missione militare italiana in Libano (1982-84); in tempi recenti, quest’ultimo è stato chiamato a operare in Iraq e in Afghanistan per la sicurezza dei contingenti militari italiani. Nel 2007 SISMI e SISDE sono stati sostituiti rispettiv. da AISE (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) e AISI (Agenzia informazioni e sicurezza interna). Gli attentati dell’11 sett. 2001 a New York e quelli successivi in altri Paesi hanno imposto un potenziamento dei s.s. con nuovi impegnativi compiti internazionali per far fronte alla minaccia terroristica.