SERRA D'ALTO, Civiltà di
Facies culturale preistorica, che prende il nome dall'omonimo villaggio trincerato del Materano ed appare diffuso, intorno alla metà del III millennio, nelle Isole Eolie (acropoli di Lipari), in Calabria, Campania, nelle Puglie, nel Materano, fino in Toscana.
I villaggi, spesso circondati da più trincee (Materano), sono costituiti da capanne seminterrate, generalmente circolari; è inoltre documentata l'abitazione in grotte. I morti venivano inumati in posizione rannicchiata, entro fosse allungate con pietre all'intorno ed è testimoniato l'uso di seppellirli anche entro le capanne stesse (Serra d'Alto). Sembra che l'economia si basasse soprattutto sull'allevamento, mentre l'agricoltura avrebbe rivestito un'importanza secondaria (scarsezza di macine, macinelli ed altri strumenti agricoli). L'industria silicea, prevalentemente su lama, produceva coltelli, cuspidi di freccia, raschiatoi; numerose sono le accette levigate di pietra verde e comune l'uso dell'ossidiana. La tipica produzione ceramica, molto raffinata, comprende recipienti a pareti sottilissime, di fogge complesse, sagomate con eleganza, tra cui tazze con orlo svasato, in genere distinto dal corpo, vasi a fiasco, ollette, vasi tondeggianti con piede rastremato, piccoli tegami; le anse, estremamente caratteristiche, sono spesso costituite da elaborati ravvolgimenti di listelli d'argilla ed assumono forme complicate a cartoccio ed a volute, oppure sono a tubo orizzontale allungato o talvolta a rocchetto; frequenti sono anche le anse che riproducono protomi animali. Molto diffuse, e di varie fogge, le pintaderas (v,). La decorazione dipinta usa motivi minuti, in gran parte derivati dal meandro e dalla spirale; un elemento tipico è costituito dal tremolo marginato e frequenti sono anche zone di triangoli, scacchiere, losanghe e reticoli. Eccezionale è un ornato a foglie stilizzate, che compare su un frammento dell'acropoli di Lipari; lo stesso motivo si ritrova anche su una pintadera del medesimo luogo. L'elegante decorazione dipinta meandro-spiralica rivelerebbe connessioni con una fase avanzata della civiltà di Dimmi (v.). Dalla lavorazione dell'osso, notevolmente sviluppata, si ottenevano varî utensili, tra cui punteruoli, spatole, aghi. La presenza di scorie di fusione, a Lipari, documenta la conoscenza del rame.
Bibl.: D. Ridola, Le grandi trincee preistoriche di Matera, in Bull. Paletn. Ital., XLIV, XLV, XLVI, 1924-26; U. Rellini, La più antica ceramica dipinta in Italia, Roma 1934; L. Bernabò Brea-M. Cavalier, Civiltà preistoriche delle isole Eolie e del territorio di Milazzo, in Bull. Paletn. Ital., LXV, 1956; L. Bernabò Brea, Gli scavi nella Caverna delle Arene Candide, vol. 2°, Bordighera 1956, p. 210 ss.