BIFFI, Serafino
Nacque a Milano, da modesta famiglia, il 31 marzo 1822 e dopo aver studiato nel seminario di S Pietro e nel liceo di S. Alessandro, seguì i corsi di medicina e chirurgia nell'università di Pavia, allievo di maestri quali B. Panizza e L. Porta: quest'ultimo, in segno di stima, gli lasciò in eredità la propria biblioteca. Subito dopo la laurea divenne assistente presso la clinica medica di Pavia, e contemporaneamente fu praticante dell'Ospedale Maggiore di Milano. Nel 1848 fu nominato assistente della Casa privata dei pazzi di S. Celso a Milano, della quale era direttore A. Verga, e a quest'ultimo poi successe nella direzione nel 1851.
Dedicatosi subito alla ricerca scientifica, il B. si interessò dapprima dell'anatomia e della fisiologia del sistema nervoso centrale e periferico, pubblicando alcuni lavori, in collaborazione anche con altri, sugli Annali universali di medicina.
Tuttavia, l'attenzione del B. venne particolarmente attratta dallo studio delle malattie psichiche e dei problemi connessi con l'assistenza agli alienati; lavorando in stretta collaborazione con il Verga, egli si fece propugnatore di un più umano trattamento degli infermi e della necessità della loro rieducazione, così da essere ricordato tra i rinnovatori dell'assistenza psichiatrica in Italia nella seconda metà del sec. XIX. Numerose furono anche in questo campo le pubblicazioni del B., e tra queste meritano soprattutto di essere ricordate: Dell'insegnamento clinico su le malattie mentali, e Lavori psicologici del Belgio, in Gazz. medica ital., 1856; Reminiscenze di un viaggio in Germania,ibid., 1857-1858; Sul cretinismo nella Val Camonica e in Val d'Aosta,ibid., 1860 e 1861; Della colonizzazione dei pazzi,ibid., 1862; Sul cretinismo in Lombardia, in Arch. italiano per le malattie mentali, 1864. La sua attività in tale settore non si limitò alla sola ricerca scientifica: è sufficiente ricordare che egli, in collaborazione con A. Verga, fondò nel 1852 il primo periodico italiano di psichiatria, l'Appendice psichiatrica alla Gazzetta medica, e che successivamente, nel 1872, istituì la Società freniatrica italiana.
Del B. sono ancora da ricordare le ricerche, condotte in collaborazione col Verga, sulla possibilità di inoculazione della tubercolosi, che dettero luogo a tre lavori pubblicati sui Rendic. dell'Ist. lomb. di scienze e lettere, s. 2, I(1868); III (1870); VII (1874). Inoltre, in qualità di presidente e relatore di una commissione nominata dall'Istituto lombardo di scienze e lettere, riesaminò gli studi di C. Lombroso sulla pellagra e le malattie da mais, pubblicando sull'argomento il lavoro Sull'azione dell'olio di mais guasto,ibid., VIII (1875) e IX (1876).
Complessivamente, il B. fu autore di 261pubblicazioni scientifiche, oltre a vari altri articoli, in collaborazione con A. Verga e G. Morganti, e a scritti psichiatrici comparsi sulla Enciclopedia medica italiana. Egli fu membro effettivo dell'Istituto lombardo di scienze e lettere, del quale tenne anche la presidenza nel periodo 1890-91 e 1894-95.
Il B. morì a Milano il 27 maggio dell'anno 1899.
Bibl.: A. De Vincenti, A. Biffi, B. Biffi,In memoria di S. B., Milano 1900; F. Medea,Commem. di S. B., in Boll. delle scienze mediche, s. 7, LXXI (1900), p. 118; A. Ratti,Commem. del m. e. S. B., in Rend. dell'Istituto lombardo di scienze e lettere s. 2, XXXV (1902), pp. 82-100; F. Medea,Commem. di S. B. in occasione del centenario della nascita,ibid., LV(1922), pp. 391-407; A. Castiglioni,Storia della medicina, II, Verona 1948, pp. 587, 626; A. Predöhl,Die Geschichte der Tuberkulose, Leipzig 1966, pp. 184, 191, 193; A. Hirsch,Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte..., I, München-Berlin 1962, p. 534; Encicl. Ital., VI, p. 985; XXVIII, p. 447,sub voce Psichiatria.