sci
Il più diffuso degli sport invernali
Gli sci permettono di raggiungere velocità di oltre 200 km/h, sia pure in condizioni particolari, e sono così il mezzo di locomozione più veloce in assenza di un mezzo meccanico. Oggi sciare è tra le attività ricreative più diffuse, mentre, a livello agonistico, le gare di sci nordico e di sci alpino rappresentano il nucleo delle Olimpiadi invernali che si svolgono ogni quattro anni dal 1924
Testimonianze e reperti storici intorno all’anno 1000 descrivono l’uso degli sci in Islanda per la caccia, ma anche per il divertimento e la competizione. Erano sci larghi, molto pesanti e gli sciatori si servivano di un solo bastone lungo che usavano come un remo per sospingersi sulla neve.
Fu nel 1868 che il norvegese Sondre Norheim, originario del distretto di Telemark, utilizzò per la prima volta sci molto più stretti, con particolari modanature, ma anche nuovi e complessi attacchi per i piedi, e introdusse l’uso dei due bastoncini. Queste innovazioni consentirono un maggiore controllo degli sci e segnarono l’inizio della moderna tecnica sciistica.
Dalla Norvegia, questa attività si diffuse in Europa e sulle Alpi, e si svilupparono tecniche e attrezzature che consentivano non solo di camminare sulla neve ma anche di affrontare veloci discese sui pendii delle montagne.
Proprio la grande diffusione dello sci e, specialmente, dell’attività agonistica, portarono a ulteriori innovazioni. Si passò dai primi sci di legno a quelli di metallo, poi a quelli in fibra di vetro (fibre) e carbonio, infinitamente più leggeri, robusti ed elastici; inoltre si costruiscono sci e bastoncini diversi per struttura e forma, per meglio adattarli alla specialità e al livello tecnico dello sciatore. Negli anni Novanta del Novecento è stato elaborato uno sci con profilo ad arco di cerchio, più largo in punta e in coda, detto sci carving: uno sciatore esperto riesce ad affrontare le curve ad altissima velocità grazie alla forma particolare di questo sci che segue l’impostazione della curva stessa.
Nelle gare ufficiali – Olimpiadi, campionati del mondo e Coppa del mondo, vige tuttora la distinzione tra lo sci di discesa, o sci alpino, e lo sci nordico, che raggruppa le gare di fondo, salto con gli sci, combinata nordica (fondo e salto) e biathlon (fondo e tiro con la carabina).
Le gare di sci alpino comprendono lo slalom (detto anche slalom speciale), lo slalom gigante, il supergigante (o superG), la discesa libera e la combinata alpina (discesa libera e slalom speciale). Le prove di slalom si distinguono in base al numero di porte del tracciato, alla distanza tra le porte stesse – che obbligano gli sciatori a effettuare curve più o meno strette – e al dislivello: tra 180 e 220 m per lo speciale e tra 300 e 400 m per il gigante. Queste sono le prove più tecniche, con il maggior numero di porte, mentre la discesa libera e il surperG sono prove più veloci.
Il chilometro lanciato (o KL) è una prova di velocità pura, cronometrata su 100 m nel tratto centrale di una pista lunga 1 km.
Per lo sci alpinismo e lo sci escursionismo, ascensioni ed escursioni prevalentemente non agonistiche, la soletta dello sci è ricoperta con strisce di materiale sintetico in modo che non scivoli indietro nei tratti in salita mentre scivola regolarmente in avanti nelle discese.
Le piste di sci sono sempre più frequentate anche dagli specialisti dello snowboard (entrato nelle Olimpiadi a Nagano nel 1998), che si lanciano sulle discese su una tavola di legno o, più spesso, di fibra di vetro.
Lo snowkiting, in cui l’atleta sulla tavola è attaccato a un aquilone, è una delle specialità dello sci estremo che prevede la discesa, anche senza aquilone, di pareti innevate sempre più ripide, al limite della praticabilità.
La Marcialonga di Fiemme e Fassa, 70 km di continui saliscendi, è tra le gare di gran fondo più conosciute a livello internazionale. A partire dal 1971, l’ultima domenica di gennaio, quasi 5.000 sciatori partono da Moena e attraversano i paesi in festa della Val di Fassa e della Val di Fiemme, fino all’arrivo, a Cavalese. Per molti, il solo fatto di riuscire ad arrivare a Cavalese è già una gran bella vittoria.