SBADIGLIO (fr. baillement; sp. bostezo; ted. Gähnen; ingl. yawn)
È un'inspirazione profonda che si compie mentre la bocca si spalanca, e si contraggono i muscoli del collo e, più o meno palesemente, anche quelli del volto e degli arti. Talora, se non sono infrenate dalla volontà, le membra si stiracchiano in una contrazione che dà soddisfazione, come ne dà l'accompagnare con l'emissione di un suono più o meno modulato l'espirazione violenta che segue alla profonda inspirazione. Lo sbadiglio non può essere riprodotto volontariamente e perciò non corrisponde né per la causa che lo produce, né per il meccanismo, né per l'effetto, a un profondo atto respiratorio volontario. Lo stimolo allo sbadiglio viene avvertito in precedenza e diviene irresistibile. A determinarlo intervengono stati d'animo diversi, e oscure sensazioni viscerali: la noia, la stanchezza, il sonno, la fame, l'ansia, le sensazioni sgradevoli ed esagerate di caldo o di freddo, le gastralgie. Diviene talora insistente e invincibile quando intenso è il bisogno di dormire o quando si sia in preda a intossicazione alimentare. Segna talora l'inizio di un attacco epilettico durante la cosiddetta "aura", o la fine di un attacco isterico. Tra le sue più curiose caratteristiche è quella d'essere contagioso, di destarsi cioè per imitazione, quando si vede altri sbadigliare. Perciò fu classificato fra i cosiddetti riflessi ideomotorî, che sono movimenti più o meno complessi destati involontariamente da un processo psichico o ideativo. Talora la bocca si spalanca talmente da produrre la lussazione della mandibola. Durante lo sbadiglio si chiude e si riapre la tromba di Eustachio, donde deriva una momentanea sordità, ma anche talora un sollievo a chi soffra di catarro della tromba d'Eustachio, conseguente a infiammazioni della mucosa nasale o faringea.