SANT'ELENA (A. T., 105-106 e 107-108)
Isola vulcanica dell'Oceano Atlantico, situata a 15°55′ lat S. e a 5°42′ long. O., circa 1900 km. a occidente della costa africana. La sua estensione maggiore in lunghezza, da sud-ovest a nord-est, è di circa 16 km., mentre la sua massima larghezza è di 13 km. La sua area è di circa 120 kmq. Attualmente essa consiste nella metà del vasto cratere di un vulcano estinto da lungo tempo, e il bordo del cratere forma, sulle coste orientali, settentrionali e occidentali, delle scogliere alte da 140 m. a più di 600 m. L'orlo meridionale del cratere si è sprofondato e la costa meridionale è press'a poco il centro della probabile circonferenza dell'orlo del vulcano. Il punto più elevato dell'isola è il Diana's Peak, 824 m. Dagli alti bordi del cratere stesso si aprono verso il mare delle vallate strette e profonde e vi sono numerose sorgenti di acqua. La superficie del suolo ha subito un grande denudamento: gli elementi più teneri della roccia sono stati trasportati via, lasciando talvolta dei pinnacoli pittoreschi. La valle principale porta per una via lunga 2 km. e mezzo a Jamestown, sulla costa settentrionale, dove si trova la rada principale dell'isola. Entro il bordo del cratere sono situati Longwood e le Deadwood Plains, circa 500 m. al disopra del livello del mare.
Gli alisei di sud-est e la fresca corrente dell'Atlantico meridionale, che si dirige verso nord, procurano all'isola un clima fresco e salubre, con temperature, a Jamestown, da 20° a 29° in estate, e da 14° a poco più di 20° in inverno, e una piovosità normale, ma assai variabile. Sugli altipiani le temperature sono naturalmente più basse.
Le scogliere e le coste hanno grandi distese nude; le zone più basse nell'interno sono largamente ricoperte da piante importate, ma la parte centrale conserva ancora nella sua flora elementi indigeni assai caratteristici. Sino a poco tempo fa vi erano circa 40 specie di piante che non si trovano in nessun'altra località, ma alcune di esse stanno scomparendo. Le formiche bianche, che vi furono introdotte per caso, sono divenute una rovina e così pure assai dannosi sono i topi, anch'essi importati. Un uccello, Aegialitis Sanctae Helenae, è peculiare a quest'isola, come anche parecchi pesci di mare che si trovano nelle acque costiere.
L'isola fu scoperta dal navigatore portoghese João da Nova il 18 agosto 1502; ma per il fatto che nella carta di Juan de la Cosa (1500) già figurano rappresentate in quei paraggi delle terre si deduce che fosse stata già intravveduta da altri. Disabitata al tempo della scoperta, fu popolata nel 1513 dai disertori della spedizione di Albuquerque. Nel 1645 fu occupata dagli Olandesi, cui la tolsero gli Inglesi nel 1655 e nel 1673 ne fu loro riconosciuto il possesso. Da allora fu campo di studî e di ricerche di vario genere. Nel 1676 vi osservò il passaggio di Mercurio l'astronomo Halley dal monte (741 m.) che da lui prese il nome. Visitò l'isola C. Darwin imbarcato sulla Beagle nel 1836. Determinazioni magnetiche vi compì il Sabine nel 1840.
Per lungo tempo S. Elena ha servito da porto di fermata, dove le navi si potevano rifornire di acqua, frutti e vegetali e anche di carne. In questo modo essa acquistò una popolazione che comprendeva elementi europei e indiani, ed anche alcuni africani. Le navi britanniche che nel sec. XIX liberavano gli schiavi talune volte approdavano qui: e così contribuirono a un'altra caratteristica della popolazione. Con il declinare delle navi a vela circa il 1870 e soprattutto con l'introduzione dei refrigeratori, i traffici dell'isola diminuirono. Per molti anni la Eastern Telegraph Company tenne nell'isola un numero abbastanza considerevole di impiegati, che ora, per la maggior perfezione del materiale, è stato ridotto. La popolazione nel 1931 era di 3995 ab., con un leggiero aumento negli ultimi 10 anni (3747 ab. nel 1921). Jamestown ha più di 2000 ab. Il lino della Nuova Zelanda (Phormium tenax) è coltivato su circa 1300 ettari, e vi sono molini per manipolare la fibra: i principali prodotti da esportazione sono fibra, cordami e funi. Il commercio con l'estero è molto ridotto dopo la crisi economica del 1929-1930 e supera di poco le 600.000 lire, mentre le importazioni corrispondono a tre volte questa cifra.
Sant'Elena fu il luogo d'esilio di Napoleone I, dal 1815 alla sua morte nel 1821; egli visse a Longwood e fu seppellito lì vicino. In seguito i suoi resti furono trasportati a Parigi e più tardi Longwood fu dato dall'imperatrice Vittoria all'imperatore Napoleone III. La bandiera francese ancora sventola sulla casa che è sede di un museo napoleonico. L'isola ricevette anche prigionieri d'importanza durante la guerra degli Zulu e la guerra del Sudafrica.
Vi è un governatore assistito da un consiglio esecutivo. Un distaccamento dell'artiglieria della marina è di stanza nell'isola. Vi è un vescovo di Sant'Elena nella Chiesa anglicana.