SAN GIOVANNI Valdarno (A. T., 24-25-26)
Paese e comune della Toscana, nella provincia di Arezzo, da cui dista 30 km. verso nord-ovest. Il paese giace nel piano adiacente alla riva sinistra dell'Arno a 134 m. s. m. Esso ebbe origine sullo scorcio del sec. XIII in seguito alla deliberazione del comune di Firenze, che, per fronteggiare i dominî feudali e la potenza dei Pazzi e degli Ubertini nel Valdarno di Sopra, stabilì di erigere i tre centri fortificati di San Giovanni, di Terranova e di Castelfranco. Al primo di essi, cui Firenze impose il nome del suo santo protettore, spettò il predominio sulla regione, onde fu sede di vicariato ed ebbe carattere e sviluppo di un piccolo centro cittadino. La sistemazione dell'Arno, l'incremento dato all'agricoltura nel suo piano feracissimo determinarono il suo rapido sviluppo e il sorgere di notevoli costruzioni, onde nel 1551 la popolazione vivente nel centro urbano, racchiuso nella sua cinta murata rettangolare, contava 2000 ab., saliti a 3000 nel 1840. Assai più rapido e considerevole fu lo sviluppo nei primi decennî del sec. XX per il sorgere e il prosperare di alcune industrie a cominciare dalle ferriere, per le quali si utilizzò la lignite delle prossime cave di Castiglione dei Sabbioni, per l'industria vetraria, quella tessile e altre. Oggi San Giovanni conta nel centro urbano, che ha ormai largamente superato l'antica cinta, 8000 ab., mentre il suo comune, che si estende per kmq. 21,73, da 4254 ab. quanti ne contava nel 1861 è salito a 10.202 nel 1931. Ben costruito, con vie ampie e fabbricati decorosi, opere d'arte di pregio, scuole elementari e medie, San Giovanni offre tutti i comodi di una vita civile. Stazione della ferrovia Firenze-Arezzo, è altresì legata con una linea tramviaria agli adiacenti centri del Valdarno.
Monumenti. - Sulla facciata del palazzo pretorio stemmi in rilievo (secoli XV-XVI) dei podestà e vicarî. Nella pieve di S. Giovanni Battista una tavola cuspidata attribuita a Lorenzo di Niccolò, due scomparti cuspidati dipinti da Mariotto di Nardo. Nella chiesa di S. Lorenzo un busto ligneo quattrocentesco di S. Lorenzo e un polittico di Giovanni del Biondo. A metà delle scale che conducono all'oratorio di S. Maria delle Grazie due affreschi di Giovanni da San Giovanni (1621). Nella sacrestia vecchia del medesimo oratorio, ridotta a galleria, diversi quadri tra i quali di Giusto di Andrea, Neri di Bicci e Giovanni Mannozzi da San Giovanni (1620). Ricordo a Masaccio con affresco di G. Chini e tabernacolo di G. Castellucci.
F. G. Dragomanni, Memorie della terra di San Giovanni nel Valdarno Superiore, Firenze 1834, p. 36; V. Giampieri, Cenni storici dell'insigne oratorio di Maria SS. delle Grazie in S. Giovanni Valdarno, San Giovanni 1879; G. Dainelli e G. Poggi, Toscana, Firenze 1924, p. 239.