MAGGIORE, Salvatore
Nacque il 29 apr. 1879 da Filippo, medico, e da Giuseppina Mucoli a Palermo, presso la cui Università si laureò in medicina e chirurgia il 7 luglio 1904. Assistente volontario nella clinica medica palermitana diretta da L. Giuffrè, dette inizio a ricerche di patologia e clinica sin dagli anni seguenti al conseguimento della laurea: nel 1907 presentò al congresso di medicina interna tenutosi nel capoluogo siciliano la relazione La medicazione endovenosa nelle affezioni sifilitiche dei centri nervosi (in Gazzetta siciliana di medicina e chirurgia, VI [1907], pp. 661-664, 677-684, 693-696), quindi pubblicò: Contributo allo studio delle sindromi pseudoappendicolari, ibid., VII (1908), pp. 179-182; Il pilorospasmo nella patogenesi del morbo di Reichmann, in La Riforma medica, XXIV (1908), pp. 1206-1214; Un caso di amiotrofia di origine professionale, in Il Ramazzini, III (1909), pp. 25-34. Trasferitosi nel 1909 nella clinica pediatrica dell'ateneo palermitano, in quel periodo in rigoglioso sviluppo sotto la guida di R. Jemma, vi percorse una rapida carriera: dapprima assistente volontario (1910); superato il relativo concorso pubblico, divenne medico interno ospedaliero addetto alla clinica pediatrica; successivamente fu assistente in soprannumero (1911-12), assistente effettivo (1913-14), e aiuto di ruolo fino al 1923. Venne altresì incaricato della direzione dell'ambulatorio delle malattie del lattante. Nel 1911 conseguì la libera docenza in clinica pediatrica, discutendo una tesi che fu pubblicata (Forme cliniche della infezione tubercolare nei lattanti, in Annali di clinica medica, III [1912], pp. 109-167).
Dedicatosi interamente allo studio della medicina infantile, svolse un'intensa attività di ricerca clinica e anatomopatologica che non interruppe neanche in occasione degli eventi bellici del 1911-12 e del 1915-18, che lo videro impegnato nelle operazioni militari come ufficiale medico. Autore di interessanti osservazioni nei più svariati campi della specialità, pubblicò numerosi lavori scientifici: Influenza di alcune aggressine eterologhe sull'infezione sperimentale da micrococco di Bruce, in Policlinico. Sezione medica, XVIII (1910), pp. 235-240; Contributo clinico ed anatomo-patologico allo studio delle streptococcemie nell'infanzia, in La Pediatria, XVIII (1910), pp. 476-492; Influenza dell'ittero sul potere fagocitico del sangue in alcune infezioni, in La Riforma medica, XXVI (1910), pp. 825 s.; Ventiquattro casi di anemia da Leishmania osservati a Palermo, in La Medicina italiana, IX (1911), pp. 100-102; Ricerche ematologiche in un caso di malattia di Werlhof, in La Riforma medica, XXVII (1911), pp. 813-815; Contributo clinico ed anatomo-patologico allo studio di alcune distrofie congenite per affezione tiroidea del padre, in Riv. di clinica pediatrica, X (1912), pp. 56-61; Osservazioni cliniche ed etiologiche sopra un caso di malattia di Thomsen, in La Pediatria, XX (1912), pp. 1-15; Contributo alla conoscenza delle distrofie paratubercolari, ibid., pp. 773-775; Contributo alla teoria dell'unicismo tubercolare nei rapporti colla patologia umana, in Pathologica, IV (1911-12), pp. 317-319; Contributo alla terapia delle stomatiti ulcerose, in La Medicina italiana, X (1912), pp. 549-552; Ancora sui tubercolomi cerebellari, in La Pediatria, XXI (1913), pp. 332-339; Contributo clinico e anatomo-patologico allo studio delle pielocistiti infantili, ibid., pp. 501-512; Considerazioni sopra un caso di nefropatia cronica seguita all'autopsia, ibid., pp. 649-658; Stato attuale delle conoscenze sull'infezione tubercolare nei lattanti, ibid., pp. 831-843; Contributo clinico ed anatomo-patologico allo studio delle sclerosi cerebrali, in La Riforma medica, XXIX (1913), pp. 485-488; Rilievi di citologia ematica nei vari stadi della tubercolosi infantile, in Gazz. internazionale di medicina, chirurgia, igiene e interessi professionali, VII (1914), pp. 332-339; La vaccinazione antitubercolare e il suo valore sociale, in Rass. sanitaria, IV (1914), pp. 131-135; La vaccinazione preventiva per immunizzare l'uomo contro la tubercolosi, in Gazz. degli ospedali e delle cliniche, XXI (1914), pp. 745-749; Osservazioni cliniche ed anatomo-patologiche sopra due casi di megacolon congenito, in La Pediatria, XXII (1914), pp. 33-44, e in Boll. delle cliniche, XXXI (1914), pp. 102-109; Allattamento materno e tubercolosi, in La Pediatria, XXII (1914), pp. 123-127, importante contributo sull'inquadramento scientifico di una dibattuta questione nel quale l'autore, sulla base della documentata modalità di diffusione del bacillo di Koch nell'organismo, riteneva che si potesse consentire l'allattamento solo a donne portatrici di lesione tubercolare iniziale o di postumi di scarso rilievo della malattia; Il delta crioscopico e il contenuto in cloro nel liquido cefalo-rachidiano di bambini nefritici, ibid., pp. 321-328; Il circolo collaterale toracico nella diagnosi di adenopatia tracheo-bronchiale, ibid., pp. 401-404; Significato di alcune ipofonesi toraciche nella patologia del lattante, ibid., pp. 573-577; Rapporti fra il contenuto di alessina nel siero di sangue e fenomeni anafilattici nei bambini tubercolotici, ibid., pp. 830-833; Terapia dell'a- e dell'ipotiroidismo, ibid., pp. 852-854; Contributo alla tecnica per il prelevamento di sangue e per iniezioni endovenose nel lattante, ibid., pp. 919 s.; Significato di alcune ipofonesi toraciche nei bambini della seconda e terza infanzia, ibid., XXIII (1915), pp. 165-167; Contributo alla patogenesi delle affezioni purulente delle vie urinarie nell'infanzia, ibid., pp. 321-323; Rilievi statistico-clinici sulla malaria infantile, ibid., pp. 449-452; Rilievi statistici sulla malaria infantile nella città e circondario di Palermo, in Malaria e malattie dei paesi caldi, VI (1915), pp. 131-134; Contributo statistico-clinico alla conoscenza della diffusione del rachitismo nella città e circondario di Palermo, in La Pediatria, XXIV (1916), pp. 152-156; Contributo allo studio dell'alkaptonuria nell'infanzia, ibid., pp. 234-238; Contributo statistico-clinico allo studio della sifilide ereditaria, ibid., pp. 321-327; Sulla presenza di leucotossine circolanti nel siero di sangue di infermi di leishmaniosi interna, ibid., XXV (1917), pp. 81-88, in collab. con M.B. Sindoni; Contributo alla terapia immunitaria delle paralisi difteriche, ibid., pp. 193-198; Osservazioni cliniche su alcune infezioni associate, ibid., XXVI (1918), pp. 321-335; Rilievi statistico-clinici sulla difterite infantile nel biennio 1917-18 con speciale riguardo all'efficacia dei vari sieri, ibid., XXVII (1919), pp. 65-83; Influenza del calcio per via endovenosa sulla eccitabilità elettrica nella spasmofilia, ibid., pp. 129-138; Contributo alla terapia delle vulvo-vaginiti gonococciche infantili, ibid., pp. 257-263; Rendiconto statistico degli anni scolastici 1916-17 - 1918-19, Palermo 1919; Osservazioni e ricerche sulla febbre mediterranea nei bambini, in La Pediatria, XXVIII (1920), pp. 1-22, 57-71, in collab. con G. Di Cristina; Terapia della encefalite epidemica, ibid., pp. 319 s.; Disturbi di nutrizione e sepsi nel lattante, ibid., pp. 889-894; Etiologia dell'encefalite epidemica, ibid., pp. 985-991, in collab. con M.B. Sindoni (comunicazione al IX Congresso pediatrico italiano, Trieste 1920); Ancora sull'encefalite epidemica, ibid., XXIX (1921), pp. 681-689, in collab. con M.B. Sindoni; Immuno-profilassi nel morbillo, ibid., pp. 873-877; Valore diagnostico della ricerca delle agglutinine nella infezione eberthiana, ibid., XXX (1922), pp. 145-151; Considerazioni sulla mortalità infantile nel comune di Palermo, ibid., pp. 703-705; Note sulla dissenteria amebica nell'infanzia, ibid., XXXI (1923), pp. 913-921; Contributo alla conoscenza dei cosiddetti edemi da fame nei bambini, ibid., pp. 1141-1149, e in Boll. delle cliniche, XL (1923), pp. 337-342.
Nel 1924 il M. fu chiamato nella allora istituita Università adriatica "B. Mussolini" di Bari, ove la commissione tecnica designata dal ministero della Pubblica Istruzione gli affidò l'incarico dell'insegnamento di clinica pediatrica e del corso di fisiopatologia della crescenza. Assunta la direzione della cattedra e della clinica, divenuto ordinario nel 1926, il M. poté mettere in luce notevoli doti organizzative: in breve tempo, operando una radicale trasformazione della clinica pediatrica, inizialmente ospitata in angusti ambienti presso l'ospedale dei Bambini poveri, destinato esclusivamente ad attività chirurgica e ortopedica, realizzò un vero, completo istituto universitario adeguatamente sistemato in idonei e moderni locali del Policlinico, che divenne presto un punto di riferimento per la popolazione e un richiamo per gli allievi. Fondò inoltre la sezione pugliese della Società italiana di pediatria, ai cui periodici incontri dedicati alla discussione di problemi pediatrici scientifici e pratici affluivano specialisti universitari e ospedalieri del territorio. A Bari il M. dal 1927 al 1931 fu anche membro del Consiglio provinciale di sanità ed esercitò le funzioni di ispettore sanitario provinciale.
In questa città il M. proseguì le sue ricerche di clinica pediatrica estendendole allo studio endocrino- e biotipologico del bambino: compresa, infatti, la fondatezza dell'indirizzo costituzionalistico impresso alla clinica medica da N. Pende, allora docente nell'Università adriatica, egli fu uno dei primi ad aderirvi e sostenne con convinzione l'importanza della definizione dei biotipi durante l'età evolutiva ai fini di una corretta valutazione dei fondamentali aspetti organici e psicologici degli individui. Tra i lavori di questo periodo meritano di essere segnalati: Nefropatie malariche nell'infanzia, in La Pediatria, XXXII (1924), pp. 1257-1264; Contributo allo studio etiopatogenetico delle infezioni da leishmania, ibid., XXXIII (1925), pp. 169-172; Prolusione al corso di clinica pediatrica, ibid., pp. 225-250; Tipi costituzionali nell'infanzia, ibid., pp. 1085-1096; I biotipi umani e l'importanza della loro valutazione nel campo pediatrico, ibid., XXXIV (1926), pp. 569-577; L'asurrenalismo acuto quale fattore patogenetico della tossicosi grave nel lattante, ibid., pp. 753-760; Ancora sui tipi costituzionali e sulle anomalie di costituzione nell'infanzia, ibid., XXXV (1927), pp. 113-126, 513-553; Su alcuni tipi di reticolo endoteliosi nell'infanzia, in Clinica ed igiene infantile, III (1928), pp. 404-415; Su alcuni tipi di reticolo endoteliosi nell'infanzia; malattie da lesa funzione emocateretica; iperplasie semplici, ibid., pp. 478-494, in collab. con G. Carabellese.
Nel 1931 il M. faceva ritorno in Sicilia, chiamato a succedere a I. Nasso nell'insegnamento della clinica pediatrica nell'Università di Messina: l'istituto, che sotto la sua direzione fu trasferito presso l'ospedale policlinico Piemonte, era di modeste dimensioni, potendo disporre di soli dodici posti letto distribuiti in tre locali. Nei nove anni trascorsi all'ateneo messinese il M. fu direttore sanitario dell'ospedale policlinico Piemonte (1934-35), preside di facoltà (1933-39), nonché rettore magnifico (1939-40). Fece inoltre parte del Consiglio provinciale di sanità, della giunta esecutiva dell'Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia (ONPMI), della Commissione di vigilanza per l'assistenza agli illegittimi. Partecipò con impegno all'attività della sezione siciliana della Società italiana di pediatria, alle cui sedute presentò numerose relazioni. Anche a Messina il L. fu ispettore sanitario provinciale, nonché ispettore delle colonie del Partito nazionale fascista (PNF) e dei brefotrofi provinciali.
Tra i lavori che il M. pubblicò in questo periodo si ricordano: Alcoolismo nell'infanzia, in Pensiero ed azione sul rinnovamento sociale dell'Italia fascista, Molfetta 1931, pp. 407-454; Turbe di crescenza fisiche e psichiche, in La Federazione medica, XII (1932), pp. 182-191; Meteoropatie; ciclonopatie; ciclonosi nell'infanzia, in Riv. sanitaria siciliana, XX (1932), pp. 665-687; Età peripuberale. Crisi di formazione, in Scritti in onore di R. Jemma nel 30 anno d'insegnamento, a cura di I. Nasso - E. Schwarz-Tiene, I-II, s.l. né d. [ma Milano 1934], pp. 753-770; Sopra un caso di porfiria idiopatica, in Rass. internazionale di clinica e terapia, XV (1934), pp. 594-610; Spunti di fisiopatologia e semiologia del sangue e degli organi emolinfopoietici con speciale riguardo all'infanzia, in Rass. medica, XIV (1934), pp. 211-221; L'adenopatia mediastinica non tubercolare, in La Medicina internazionale, LIII (1935), pp. 267-275; Lezione di chiusura al corso di assistenti per le colonie estive del PNF, in Medicina infantile, VI (1935), pp. 277-285; Cinema - Maternità e infanzia, in Difesa sociale, XV (1936), pp. 313-325; Figli unici, ibid., pp. 981-985; Igiene della crescenza, in Riv. sanitaria siciliana, XXIV (1936), pp. 696-704; Ittero emolitico e malaria, ibid., XXVI (1938), pp. 497-506; In tema di demografia, in La Pediatria, XLVI (1938), pp. 529-541; Valutazione del fenomeno febbre nell'età infantile, in Arch. di ostetricia e ginecologia, XLIV (1938), pp. 579-584; Sindromi splenomegaliche in bambini tubercolotici, in La Settimana medica, I (1939), pp. 685-687.
Chiamato con voto unanime della facoltà a succedere a S. Cannata, nel 1940 il M. assunse la direzione della cattedra di clinica pediatrica dell'Università di Palermo. Nella nuova sede, oltre a quella didattica, clinica e scientifica, svolse un'importante attività assistenziale: impegnatosi subito nella realizzazione di un vasto padiglione per malattie infettive annesso all'ospedale dei Bambini, che il suo successore M. Gerbasi propose di intitolare al suo nome, al termine della seconda guerra mondiale riorganizzò e ampliò l'istituto Casa del sole Ignazio e Manfredi Lanza di Travia, situato nei dintorni di Palermo, destinato alla prevenzione e alla cura delle varie forme di tubercolosi infantile, del quale dal 1928 al 1930 era stato direttore sanitario. Nell'ateneo palermitano, oltre a dirigere la cattedra di clinica pediatrica, organizzò corsi di puericultura per medici. Allontanato dall'insegnamento nel 1943 per la sua trascorsa militanza fascista (aveva aderito al partito fascista nel 1925), fu sostituito da Gerbasi. Successivamente, vinto il ricorso presentato avverso tale provvedimento, fu reintegrato nel ruolo; tuttavia, per garantire la continuità didattica di Gerbasi, si decise di operare lo sdoppiamento della cattedra.
Pubblicò ancora: La semeiologia dell'apparecchio cardio-vascolare nell'infanzia, in Athena. Rass. mensile di biologia, clinica e terapia, IX (1940), pp. 260-262; L'influenza del centro urbano di Messina nei riguardi della mortalità infantile, in I fattori dell'ambiente fisico e sociale della mortalità infantile, Roma 1941, pp. 258-260; Leucemie eosinofile, in Scritti medici in onore di G. Caronia nel 25 anno del suo insegnamento, a cura di A. Laurinsich - U. Gneli, ibid. 1949, pp. 407-411; Spunti di parassitologia intestinale regionale, in Riv. pediatrica siciliana, IV (1949), pp. 2-4; Crisi ipoglicemiche spontanee, ibid., pp. 67-72.
Assiduo collaboratore del periodico La Pediatria, il M. nel 1946 fondò la Rivista siciliana di pediatria, della quale fu direttore, e redasse importanti capitoli nelle allora più note e diffuse opere di pediatria: Malattie del sangue e degli organi emo-linfo-poietici, in Trattato di pediatria, diretto da C. Comba - R. Jemma, III, Milano 1934, pp. 1-43; Malattie dell'apparato uro-genitale, in G. Frontali, Manuale di pediatria, II, Torino 1936, pp. 549-589. Studioso della flora e dell'ornitologia, il M. fu inoltre autore di interessanti osservazioni sul virus della difterite aviaria, sulla perversione sessuale dei colombi, sulla prevenzione di alcune malattie infettive negli allevamenti di volatili.
Il M. fu consigliere nazionale per vari anni e vicepresidente dal 1934 al 1936 della Società italiana di pediatria, delle cui sezioni regionali pugliese e siciliana fu presidente. Socio fondatore dell'Istituto di medicina sociale di Palermo nel 1922 e dell'Accademia pugliese delle scienze nel 1927, appartenne alla sezione pugliese dell'Associazione nazionale di igiene e alla sezione siciliana dell'Associazione nazionale fascista per la lotta antitubercolare. Fu inoltre socio fondatore perpetuo dell'ONPMI. Nel 1934 fu gratificato dell'onorificenza di commendatore della Corona d'Italia.
Il M. morì a Palermo il 23 nov. 1949.
Fonti e Bibl.: Necr., in La Pediatria, LVII (1949), pp. 995-998; in Riv. pediatrica siciliana, IV (1949), pp. 343-348; in Sicilia medica, II (1949), p. 561; in La Clinica pediatrica, XXXI (1949), pp. 593 s.; in Arch. italiano di pediatria e puericultura, XIV (1950), pp. 169 s.; in Lattante, XXI (1950), pp. 62-64; in Minerva pediatrica, II (1950), p. 62; N. Latronico, Storia della pediatria, Torino 1977, pp. 672-674; E. Schwartz-Tiene, Miscellanea, in Riv. italiana di pediatria, XVII (1991), suppl. 3, p. 9; S. Barberi, Messina, ibid., XIX (1993), suppl. 1, pp. 10 s.; F. Panizon, Trieste, ibid., p. 22; G. Schilirò, Spigolature storiche sull'ematologia pediatrica in Italia, in A. Di Cataldo, Argomenti di ematologia, Catania 2001, p. 21; I. Farnetani - F. Farnetani, Rocco Jemma: la grandezza della pediatria meridionale, in Atti del VII Convegno nazionale. Problematiche in pediatria e neonatologia: nuovi orizzonti, 2003, a cura di M. Vendemmia - N. Vendemmia, Afragola 2003, p. 13; I. Farnetani - F. Farnetani, S. M.: Palermo andata e ritorno, in Quaderni di pediatria, III (2004), p. 190.