CORRODI (in alcuni documenti svizzeri Korradi), Salomon
Figlio di Salomon, pastore protestante, e di Regula Nägeli, nacque il 19 apr. 1810 a Fehraltorf (presso Zurigo) dove il padre esercitava il suo ministero (Bürgerbuch der Stadt Zürich, E. Dejung-W. Wührmann, Zürcher Pfarrerbuch 1519-1952, Zürich 1953). La famiglia di origine italiana, perseguitata per la sua adesione alla Chiesa valdese, si era trasferita da Milano a Zurigo intorno al sec. XVI (H. A. Müller, Biogr. Künstler-Lex., Leipzig 1882, p. 115).
Fin da giovane ebbe familiarità con l'arte figurativa soprattutto di argomento religioso. Studiò arte presso un istituto privato di Zurigo, dove ebbe come maestro il pittore paesaggista J. J. Wetzel, in compagnia del quale compì svariati viaggi a scopo di studio. Risalgono a questo periodo alcuni paesaggi svizzeri ad acquerello, datati Zurigo 1828 e conservati nella Graphische Sammlung der Eidgenössischen technischen Hochschule di Zurigo: Cascate del Reno presso Sciaffusa; La Wengernalp; Presso Winterthur; Le cascate del Reno. Con il Wetzel e con il comune amico e pittore J. Suter, il C. fece il suo primo viaggio in Italia nell'anno 1832, facendo tappa prima a Genova e poi a Pisa. Il 24 novembre di quello stesso anno arrivò a Roma (Corrodi, 1895, p. 9). Fu il collega e compatriota J. C. Weidenmann ad introdurlo nella cerchia dei numerosi artisti stranieri che allora affollavano la città. Conobbe così, fra gli altri, Thorvaldsen, J. A. Koch, J. C. Reinhart, F. Catel: se da quest'ultimo, del quale frequentava assiduamente lo studio, fu indirizzato alla pittura "secondo natura" (ibid., p. 11) il giovane fu però anche suggestionato dal "paesaggio classico" di Koch e Reinhart (Noack, 1912).
Nell'inverno 1838-39 si recò a Milano dove godette dell'appoggio di H. von Keller, del marchese Beccaria e della famiglia Mylius. A Firenze, nel 1843, conobbe e sposò Emilie Ruegger, di Aarburg, dalla quale ebbe i figli Hermann e Arnold, che divennero ambedue pittori. In quello stesso anno si stabilì definitivamente a Roma dove la sua casa (vedi, per le varie abitazioni, Noack, 1927, 11, p. 132) divenne uno dei centri più frequentati da artisti di varie nazionalità. Anche nella loro residenza estiva di Frascati e poi di Albano i Corrodi ricevevano artisti ed amici (Kopf, 1899).
Il C. all'inizio si era servito della tecnica ad olio, ma ben presto passò all'acquerello, che gli fu più congeniale e che gli permise di raggiungere ottimi risultati, oltre a un notevole successo di mercato per le sue vedute di Roma e della Campagna romana, del golfo di Napoli, di Ischia, della Riviera ligure e dei vari altri luoghi da lui via via visitati nei suoi viaggi. Nella mostra organizzata nel 1845 in onore della visita a Roma dello zar Nicola I, si affermò come uno dei migliori paesaggisti e molti suoi dipinti furono acquistati dallo stesso zar e da nobili russi (Corrodi, 1895, p. 12, con ill. di vari quadri del C. presenti alla mostra).
Nella primavera del 1849, poco prima che cadesse la Repubblica romana, il C. fu colpito da mandato di cattura originato, stando al racconto del figlio Hermann (Corrodi, 1895, pp. 15 s.), da questioni private con la famiglia di P. Sterbini, suo vicino di casa. Sta di fatto che il pittore dovette fuggire da Roma. Si recò a Zurigo, e nell'estate fece un viaggio di studio a Venezia. Trascorse poi l'inverno del 1849-50 a Monaco di Baviera, dove partecipò direttamente alla preparazione della mostra degli artisti tedeschi residenti a Roma per il 1850. I suoi acquerelli esposti in questa mostra furono molto apprezzati dalla critica ufficiale: "molto interesse hanno suscitato qui alcuni begli acquerelli di un pittore svizzero di nome Corrodi, con vedute di Roma, Firenze, Venezia e del Golfo di Napoli e di Salerno; sono notevoli... anche per la capacità di elevare questi temi ad una squisita sensibilità poetica..." (v. Deutsches Kunstblatt, 1850).
Nel 1850 il C. tornò a Roma. Negli anni tra il '50 e il '70 divenne assiduo frequentatore del circolo degli artisti tedeschi presenti nella città. Questi, fin dal 1845, avevano organizzato il "Künstler-Verein in Rom" che, oltre a costituire un punto di riferimento per tutti gli artisti stranieri, aveva il compito di sostenere e lanciare i giovani. Il C. ne fu presidente dal 1853 al 1856: sotto la sua presidenza, alla fine del 1854, per iniziativa del pittore O. Cornill, venne inserito nello statuto dell'associazione un nuovo articolo che stabiliva che i rappresentanti diplomatici tedeschi e svizzeri a Roma fossero automaticamente, ipso iure, nominati membri onorari (Noack, 1927, 1, pp. 644 s.).
Il C.,. ormai famoso, intratteneva rapporti con il mercato e la committenza internazionali, in particolare con la corte inglese: nel 1863 si recò in Inghilterra (Corrodi, 1895, pp. 17 s.). Nel 1888 fu nominato membro onorario dell'Accademia di S. Luca (vedi, nell'Arch. stor. dell'Accademia, la lettera di ringraziamento per la nomina, datata 14 genn. 1889); all'Accademia si trova un piccolo busto dell'artista modellato da M. Benlliure, donato nel 1899 dal figlio del C., Hermann (Incisa della Rocchetta, 1979).
Il C. morì a Como, durante un viaggio in Svizzera, il 4 luglio 1892 ed è sepolto nel cimitero acattolico di Roma.
Molti suoi dipinti sono andati dispersi o comunque non se ne conosce l'attuale ubicazione; andrebbero rintracciati nei vari musei e collezioni private d'Europa.
A Roma, nella Galleria comunale di arte moderna in palazzo Braschi, si trova una Veduta prospettica di Roma da Villa Mattei (oggi villa Celimontana: ill. in Capitolium, XXXVII [1962], 8-9, fra le pp. 570 e s.). A Berna nel Kunstmuseum è un acquerello con Veduta di Roma dagli orti Farnesiani (1842).A Zurigo, nel Kunsthaus si trovano i seguenti acquerelli firmati: Roma con il Colosseo (1855); Alba all'isola d'Ischia (1873); Il golfo di Napoli con il Vesuvio (1882:cfr. I pittori zurighesi 1978); Paesaggio dell'Italia meridionale con rovine (1883); Castello di Trezzo d'Adda (non datato); inoltre Amalfi né firmato né datato. Sempre a Zurigo, la Graphische Sammlung der Eidgenössischen technischen Hochschule possiede un ritratto a matita del Signor Girtauner, del 1832, e vari acquerelli: Veduta da una collina sulla campagna, firmato e datato 1843 e Foro Romano, firmato ma non datato, oltre ai giovanili paesaggi svizzeri già citati; mentre in una collezione privata si trova Rovine presso Roma, firmato e datato 1877.Nel Museo Thorvaldsen di Copenaghen si conservano due acquerelli: Veduta dal Palatino, firmato e datato Roma 1834, e Lago di Albano senza firma né data (L. Müller, Description des tableaux et dessins..., Copenhague 1849, p. 115).
II C. fu attivo anche nel campo dell'incisione sia fornendo disegni sia incidendo lui stesso su modelli altrui: esemplari di stampe del C. si trovano a Zurigo nelle raccolte grafiche della Eidgenössische technische Hochschule (una serie di piccole incisioni ad acquatinta di paesaggi dovuta oltre che al C., a C. e R. Bodmer: Promenade pittoresque par les lieux les plus intéressants de la Suisse et des pays limitrophes, Zürich 1829), della Biblioteca Centrale e della Kunsthaus.
Celebrato ai suoi tempi per l'accuratezza del disegno e la dolcezza poetica dei colori, anche se talvolta questi rischiano di cadere nel manierato, il C. è riuscito come pochi a rendere nelle sue vedute l'atmosfera della Campagna romana.
Fonti e Bibl.: Roma, Arch. storico d. Acc. di S. Luca, vol. 153 n. 3 (lettera del C., del 14 genn. 1889), vol. 158 n. 7 (verbale della seduta del 23 luglio 1892), vol. 181 n. 14; Kunst-Blatt, XIII (1832), pp. 206, 244; XX (1839), p. 148; XXI (1840), p. 132; XXIII (1842), pp. 123, 184; XXV (1845), p. 75; XXVII (1846) pp. 14, 123; XXVIII (1847), p. 98; Deutsches Kunstblatt, I (1850), p. 470; VI (1855), p. 63; VIII (1857), p. 65; Kunstchronik, XIII (1878), p. 831; XIV (1879), p. 607; XV (1880), p. 402; XVI (1881), p. 106; H. Corrodi, in Neujahrsblätter der Künstlergesellschaft (Zürich), 1895, pp. 6-21, 39-43; J. von Kopf, Lebenserinnerungen eines Bildhauers, Leipzig 1899, p. 244; C. Brun, Schzveizer. Künstlerlex., I, Frauenfeld 1905, pp. 320 s. (con bibl.); F. Noack, Deutsches Leben in Rom, Stuttgart-Berlin 1907, pp. 313 s., 325, 430; L. Callari, Storia dell'arte contemp., Roma 1909, p. 276; F. Noack, Das deutsche Rom, Rom 1912, p. 227; Id., in U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, Leipzig 1912, pp. 469 s. (con bibl.); Id., Das Detetschtum in Rom, I-II, Berlin-Leipzig 1927, ad Indicem (II, pp. 132 s.); Catal. d. mostra delle opere lasciate al Comune di Roma dal pittore G. De Sanctis, Roma 1949, p. 14, n. 121; I pittori zurighesi in Italia 1770-1870 (catal.), Firenze 1978, p. 15; G. Incisa della Rocchetta, La collez. dei ritratti della Accademia di S. Luca, Roma 1979, pp. 83, 286, fig. 416. Vedi, inoltre i cataloghi dei musei dove sono conservate le opere del C. citate nel corso della voce.