RUPOFOBIA (dal gr. ῥυπός "sudiciume" e ϕόβος "timore")
È il timore ossessivo di sporcarsi. H. Legrand du Saulle lo chiamò délire du toucher, W. A. Hammond misofobia; la denominazione di rupofobia è dovuta ad A. Verga. I rupofobi vivono in ansietà continua, schivando ogni contatto che può essere sospetto, magari ingiustamente e contro ogni evidenza. Talora s'affannano a togliere la polvere dagli oggetti di casa in un continuo affaccendamento. Ma togliendo la polvere temono d'imbrattarsi, e perciò si lavano ripetutamente le mani, per soffrire di nuovi dubbî al momento d'asciugarsi. Essi finiscono con l'evitare ogni contatto, col non dare la mano a nessuno, col non toccare le maniglie delle porte o le monete o i biglietti di banca: si chiudono in camera, respingono le visite, e in casi estremi rifuggono persino dall'acqua e dal contatto della biancheria di bucato, sicché cadono nella sporcizia. La rupofobia è più frequente nelle donne che negli uomini. Può presentarsi a crisi, che durano mesi e anni, o essere addirittura continua. È una delle manifestazioni più frequenti del temperamento ossessivo.